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Nel medesimo soggetto: mostra di sperare la vendetta nel silentio e ne l'oblivione

Arsi gran tempo, e del mio foco indegno
Esca fu sol vana bellezza e frale,
E qual palustre augello il canto e l'ale
4Volsi di fango asperse ad humil segno.
Hor che può gelo d'honorato sdegno
Spegner la face e quell'ardor mortale,
Con altra fiamma homai s'inalza e sale
8Sovra le stelle il mio non pigro ingegno.
Lasso, e conosco ben che quanto io dissi
Fu voce d'huom, cui ne' tormenti astringa
11Giudice ingiusto a travïar dal vero.
Perfida ancor ne la tua fraude io spero
Che, dove pria giacesti, ella ti spinga
14Ne gli oscuri d'oblio profondi abissi.

  • 1a. «Arsi gran tempo»: l'amor del Poeta, nel suo fervore, non passò un anno: ma s'un giorno, anzi un'hora a gli amanti pare lunghissimo tempo, come dimostra SENOFONTE con l'essempio di [d.] amante di Ciro, che parrà un anno intero?
  • 1b. «e del mio foco indegno»: perch'egli non meritava tanta passione amorosa.
  • 3a. «E qual palustre augel»: similitudine de l'augel di valle.
  • 4. «Volsi di fango asperse ad humil segno»: cioè non fa puro l'amore e non mi posi altro obietto ne l'amore.
  • 5. «Hor che può gelo d'honorato sdegno»: lo sdegno, detto Nemesis da' Greci e da' Latini indignatione, è affetto laudevole, e suol nascere ne gli animi nostri, come dimostra ARISTOTELE nel secondo de la ïRetorica, quando l'immeritevole è immeritamente esaltato, o il meritevole a torto depresso. Havendo adunque il Poeta risguardo a la sua depressa conditione, chiama il suo sdegno «honorato» o per la cagione detta finale, la quale altro non è che l'honore.
  • 6a. «Spegner la face»: cioè l'amor sensuale.
  • 7a. «Con altra fiamma»: co 'l desiderio ardentissimo de gli studi e de la contemplatione de le cose celesti.
  • 9. «Lasso, e conosco ben, che quanto io dissi»: assomiglia le sue parole a quelle che son dette ne' tormenti, a le quali non si può prestare intiera fede, et assomiglia Amore a l'ingiusto giudice.
  • 12. «Perfida ancor ne la tua fraude io spero»: buona e ragionevole speranza è quella la quale è fondata o ne la propria vita, o nel vitio del nemico.
  • 13a. «Che, dove pria giacesti»: la vendetta non è d'infamia, perchè non sarebbe stata per aventura giusta, ma d'oblivione.