CLXXVI

Loda Amore con insolite e maravigliose laudi, assignandoli il cielo ne gli occhi de la sua Donna et il tempio nel suo cuore.

Amore alma è del mondo, Amore è mente,
E 'n ciel per corso obliquo il sole ei gira,
E d'altri erranti a la celeste lira
4Fa le danze là su veloci o lente.
L'aria, l'acqua, la terra e 'l foco ardente
Regge, misto al gran corpo, e nutre e spira;
E quinci l'huom desia, teme e s'adira,
8E speranza e diletto e doglia ei sente.
Ma ben che tutto crei, tutto governi,
E per tutto risplenda, e 'l tutto allumi,
11Più spiega in noi di sua possanza Amore.
E come sian de' cerchi in ciel superni,
Posta ha la reggia sua ne' dolci lumi
14De' bei vostr'occhi, e 'l tempio in questo core.

  • 1a. «Amore alma è del mondo»: nuovamente è detto dal Poeta ch'Amore sia anima del mondo, de la quale sono diverse opinioni. ANAXAGORA volle che la mente fosse Iddio, ma Iddio, per opinione d'ARISTOTELE, move, come amato e desiderato: la qual opinione tocca il Poeta nel secondo verso.
  • 3. «E d'altri erranti a la celeste lira»: imita DANTE, anzi PLATONE, il quale assai prima disse: «Deus mundum tanquam cytharam concinnavit». Et prima di Platone, ORFEO nell'Hinno ad Apolline cantò: «Tu spheram totam cithara resonante contemperas».
  • 4. «Fa le danze là su veloci o lente»: segue l'opinione di PLATONE nel Timeo, ne la qual oltre molte altre parole in questo proposito, si leggono queste: «ut autem esset quaedam velocitatis illorum, tarditatisque mensura certissima omniumque, octo motuum prodiret in lucem chorea, etc.».
  • 5. «L'aria, l'acqua, la terra e 'l foco ardente»: imita VIRGILIO nel sesto de l'Eneida, dove si legge: «Principium coelum, ac terras, camposque liquentes: | Lucentemque globum lunae titaniaque, astra, | Spiritus intus alit totumque infusa per artus | Mens agitat molem, et magno se corpore miscet. | [...] Hinc metuunt, capiuntque, dolent, etc.».