XXI

Parla con la sua Donna ne la sua partita dicendo che se la Fortuna gl'impedisce di seguitarla, non può impedire il suo pensiero, il qual la segue e la vede per tutto.

Donna, crudel Fortuna a me ben vieta
Seguirvi, e 'n queste sponde hor mi ritiene;
Ma 'l pronto mio pensier non è chi frene,
4Che sol riposa quanto in voi s'acqueta.
Questo vi scorge hora pensosa, hor lieta,
Hor solcar l'onde, hora segnar l'arene,
Et hora piagge, et hor campagne amene
8Su 'l carro sì, com'ei corresse a meta.
E nel materno albergo ancor vi mira
Far soavi accoglienze, e 'n bel sembiante
11Partir fra le compagne i baci e 'l riso.
Poi, quasi messaggier che porti aviso,
Riede, e ferma nel cor lo spirto errante,
14Tal che di dolce invidia egli sospira.

  • 1a. «Donna, crudel Fortuna»: la Fortuna può far violenza al corpo, ma non a l'animo, perch' ella ha signoria sopra l'uno, non sopra l'altro.
  • 4. «Che sol riposa quanto in voi s'acqueta»: il pensiero, detto da' Latini cogitatio, è moto de l'animo e s'acqueta ne l'obietto.
  • 5. «Questo vi scorge hora pensosa, hor lieta»: descrive il viaggio de la sua Donna, et insieme l'operationi del suo pensiero.
  • 8. «Su 'l carro sì, com'ei corresse a meta»: s'era partita la sua Donna in barca, e poi era montata in cocchio per andare a Padova, là donde parea che s'allontanasse dal suo fine e quasi da la meta. Però accenna quelle parole d'HORATIO ne la prima oda a Mecenate: «Metaque fervidis evitata rotis». O pur l'usanza de gli Antichi ne' lor giuochi, ch'era di correre intorno a le mete con le carrette.
  • 12. «Poi, quasi messaggier che porti aviso»: assomiglia il pensiero al messaggio, come il PETRARCA l'assomiglia al segretario, anzi pur al secretario divenuto messaggiero, dicendo «Amor mi manda quel dolce pensiero, | Che secretario antico è fra noi due».
  • 13. «Riede, e ferma nel cor lo spirto errante»: «errante», cioè vago, come se 'l pensiero confortandolo fosse cagione ch'egli non morisse, o tramortisse.