CXXXV
Dice che 'l suo desiderio non è amoroso, ma di vendetta.
Donna, quella saetta
Onde già mi percosse il mio Signore,
Accese il mio voler d'immenso ardore.
Hor, benchè spenta sia nel petto mio
5La brama e 'l foco, pur i' bramo et ardo
Per voi, che fiera quanto bella sete.
Ma la fiamma de l'alma e 'l suo desio
Già non deriva da soave sguardo,
E non è quel che voi forse credete.
10Bramo sì, ma vendetta:
E se pur dè gioir, non per amore,
Ma per disdegno homai gioisca il core.
- 2b. «il mio Signore»: cioè Amore.
- 4-5a. «Hor benchè spenta sia nel petto mio | La brama, e 'l foco»: cioè il desiderio amoroso, il quale è detto «foco».
- 5b-6. «pur i' bramo et ardo | Per voi, che fiera quanto bella sete»: dimostra due diverse cagioni di due diverse passioni. Le cause sono la bellezza e la crudeltà: l'una genera amore, l'altra ira. E dice d'arder parimente, perchè l'ira è accension del sangue intorno al core.
- 10. «Bramo sì, ma vendetta»: diffinisce l'ira per cagione formale, ch'è desiderio di vendetta.
- 11a. «E se pur dè gioir»: quasi il piacer sia altrettanto ne l'ira, quanto ne l'amore. Leggi i Filosofi, c'hanno scritto dapoi che queste poesie furono divulgate.