LXXXV

Si gloria d'Amore e di fede secreta.

Io non cedo in amar, Donna gentile,
A chi mostra di fuor l'interno affetto,
Perchè 'l mio si nasconda in mezo 'l petto,
4Nè co' fior s'apra del mio novo aprile.
Co' vaghi sguardi, e co 'l sembiante humile,
Co' detti sparsi in variando aspetto,
Altri si veggia al vostro amor soggetto,
8E co' sospiri, e con leggiadro stile.
E quando gela il cielo e quando infiamma,
E quando parte il sole e quando riede,
11Vi segua, come il can selvaggia damma.
Ch'io se nel cor vi cerco, altri no 'l vede:
E sol mi vanto di nascosa fiamma,
14E sol mi glorio di secreta fede.

  • 1a. «Io non cedo in amar»: dice di non ceder ne gli effetti d'Amore, bench'egli ceda ne l'apparenze.
  • 4. «Nè co' fior s'apra del mio novo aprile»: chiama «fiori del suo novo aprile» i pensieri de la sua età giovenile, o i versi, o le rime, o altra sì fatta cosa.
  • 5a. «Co' vaghi sguardi»: numera molti segni d'Amore, a niun de' quali dimostrando il suo, si gloria d'Amore e di fede secreta.