LXX
Chiama felice un'ape la quale havea morso un labro de la sua Donna, mentre ella, doppo lungo passeggiare, sedeva in un giardino.
Mentre Madonna s'appoggiò pensosa,
Dopo i suoi lieti e volontari errori,
Al fiorito soggiorno, i dolci humori
4Depredò, sussurrando, ape ingegnosa;
E ne' labri nudria l'aura amorosa
Al sol de gli occhi suoi perpetui fiori;
E volando a' dolcissimi colori,
8Ella sugger pensò vermiglia rosa.
Ah, troppo bello error, troppo felice:
Quel ch'a l'ardente et immortal desio
11Già tant'anni si nega, a lei pur lice.
Vile ape, Amor, cara mercè rapio:
Che più ti resta, s'altri il mel n'elice,
14Da temprar il tuo assentio e 'l dolor mio?
- 1. «Mentre Madonna s'appoggiò pensosa»: ad un tronco di lauro, o ad altra cosa sì fatta.
- 2. «Dopo i suoi lieti e volontari errori»: chiama «errori» volontari l'andare a diporto, senza fermo proponimento d'esser più in uno ch'in altro luogo. Così ancora diciamo gli errori d'Ulisse e d'Enea, perch'andarono, o furono trasportati, in varie parti, oltre la loro intentione.
- 3a. «Al fiorito soggiorno»: al giardino.
- 3b. «i dolci humori»: cioè de fiori rugiadosi.
- 4. «Depredò, sussurrando, ape ingegnosa»: l'api son dette «ingegnose» per la memoria, imperochè son ricordevoli del verno, o per la fabrica de le celle di sei angoli, le quali si fanno a guisa d'architetto. Come accennò VERGILIO in quel luogo: «…Grandevis oppida curae | Et munire favos, et Daedala fingere tecta». E più chiaramente l'esplicò in quell'altro: «Esse apibus partem divinae mentis, et haustas | Aeterios dixere».
- 5. «E ne' labri nudria»: metafora spesse volte usata dal Poeta.
- 8. «Ella sugger pensò»: l'ape, ingannata dal colore, morse i labri de la sua Donna in vece d'un fiore.
- 9. «Ahi troppo bello error»: quasi fosse guidato da una providenza non errante.
- 12. «Vile ape, Amor, cara mercè rapio»: chiama i baci mercede, perchè son premi d'Amore.