VI

Mostra che la sua Donna, benché fosse vestita in habito giovenile assai leggiadro, non merita d'esser numerata fra le Ninfe, ma è più tosto degna di celeste honore.

Mentre adornò costei di fiori e d'herba
Le rive e i campi, ogni tranquilla fonte
Parea dir, mormorando: - A questa fronte
4Si raddolcisce il mio cristallo, e serba.
Se non disdegna pur Ninfa superba
Riposto seggio, ove il sol poggi o smonte,
Et ogni verde selva, ogni erto monte
8Par che l'inviti a la stagion acerba. –
Ma sembrò voce uscir tra' folti rami:
- Donna con sì gentil e caro sdegno
11Non è nata fra boschi o poggi et acque;
Ma perchè 'l mondo la conosca et ami
Scesa è dal cielo in terra, e dove nacque
14Di sua bellezza honor celeste è degno. –

  • 1-2a. «Mentre adornò costei di fiori e d'herba | Le rive e i campi»: da gli effetti l'assimiglia a la dea Flora, o più tosto al Sole, il quale «Le rive, e i campi di fioretti adorna», e ciò detto per maraviglia, o per vaghezza poetica. Come disse il GUIDICCIONE «Io giuro Amore per la tua face eterna, | E per le chiome, onde gli strali indori, | Ch'a prova ho visto le viole, e i fiori | Nascer sotto il bel piè quando più verna».
  • 2b-3a . «ogni tranquilla fonte | Parea dir, mormorando»: parea cioè al Poeta perchè imaginatione è senso e fa quasi una prosopopea dando le parole al fonte.
  • 7. «Et ogni verde selva, ogni erto monte»: continua ne la figura cominciata, preponendola in questa guisa a le Ninfe de' fonti e de le selve e de' monti.
  • 9. «Ma sembrò voce uscir tra' folti rami»: che non è alcuna delle già dette.
  • 12a. «Ma discesa dal cielo»: laonde è meritevole d'honori assai maggiori di quelli che possono far le selve e le fontane e le montagne.
  • 12b-13. «e dove nacque | Di sua bellezza honor celeste è degno»: non dice simplicemente che sia degno di lei honor celeste, perchè ciò si potrebbe intendere dopo la peregrinazione de l'anima. Ma per accrescer la maraviglia afferma che in terra è degna «d'honor celeste», assomigliando lei a gli Imperatori et a gli Augusti, i quali in terra furono chiamati Divi, e questa è suprema lode, che da' Greci è detta.
  • [14]. [«A ciò che 'l mondo la conosca et ami»]