LIV
Dice al suo pensiero che nel formar l'imagine de la sua Donna vorrà insieme assomigliar Prometeo e l'avoltoio che gli rode il cuore.
Per figurar Madonna al senso interno,
Dove torrai, pensier, l'ombre e i colori?
Come depingerai candidi fiori,
4O rose sparse in bianca falda il verno?
Potrai volar su nel sereno eterno,
Et al più bel di tanti almi splendori
Involar pura luce e puri ardori,
8La vendetta del Cielo havendo a scherno?
Qual Prometeo darai l'alma e la voce
A l'Idol nostro e quasi humano ingegno,
11E tu insieme sarai l'augel feroce
Che pasce il core, e ne fa stratio indegno,
Vago di quel che più diletta e noce?
14O t'assicura Amor di tanto sdegno?
- 1. «Per figurar Madonna al senso interno»: de' sensi alcuni sono esteriori, così detti propiamente, cioe il viso, l'udito, l'odorato, il gusto et il tatto. Altri interiori, come il senso comune e la fantasia. Intende adunq[ue] de la fantasia o de l'imaginatione che vogliam dirla.
- 2. «Dove torrai, pensier, l'ombre e i colori»: assomiglia il pensiero al pittore, come habbiam detto altre volte.
- 3-4a. «Come dipingerai candidi fiori, | E rose sparse»: come formerai la sua imagine sensibile, la qual ne le guance è somigliante a le rose, et a gigli.
- 5. «Potrai volar su nel sereno eterno»: mostra di dubitarne, perche l'imaginatione de le cose sensibili è impedimento a la contemplatione de gli intellettuali.
- 6. «Et al più bel di tanti almi splendori»: al sole.
- 7. «Involar pura luce e puri ardori»: detto poeticamente, havendo risguardo a la favola di Prometeo.
- 9-10. «Qual Prometheo darai l'alma e la voce | A l'Idol nostro, e quasi humano ingegno»: chiama «idolo» il fantasma, o vogliam dire l'interna imagine de la sua Donna.
- 11. «Et insieme sarai l'augel feroce»: detto accortamente, che del medesimo pensiero sia effetto l'opera e la pena e ch'un istesso sia l'artefice e colui che gli dà il castigo.