CLV
Nel ritorno del carnevale, assomiglia le sue immaginationi a le maschere.
Riede la stagion lieta, e 'n varie forme
Sotto vaghi aspetti i vaghi amanti
Celan se stessi, e sotto il riso i pianti,
4Seguendo di chi fugge, incerti, l'orme.
Io, come vuole Amor che mi trasforme,
Mi vesto ad hor ad hor novi sembianti,
E mille larve a me d'intorno erranti
8Veggio, con dubbio cor che mai non dorme.
Con queste parlo, e piango, e canto, e scrivo,
Hor di speranza pieno, et hor d'horrore.
11Et hor prendo la spada, hor la faretra.
Ma tu dentro e di fuor, presente e vivo,
Mi sei crudel; ma pur ti placa Amore,
14Chè forse gratia de' miei falli impetra.
- 1a. «Riede la stagion lieta»: non per natura, ma per usanza, perch'in lei si fanno gli spettacoli e si celebrano i giuochi.
- 1b. «e 'n varie forme»: descrive leggiadramente l'uso de le maschere.
- 5a. «Io, come»: tanto è forte l'imaginatione.
- 9a. «Con queste parlo»: o perch'il Poeta si tramuti interiormente in queste forme, o perchè vaneggiava per amore, o per l'una e l'altra cagione.