CXX
Invita Amore a la meravigliosa coltura del suo lauro.
Sian vomeri il mio stile e l'aureo strale,
Amore, al bel terren del novo alloro;
Aura, quel dolce ventilar de l'ale
Che tu scotendo vai purpuree, e d'oro;
Acqua il mio pianto, che sì largo inonda
La coltura mirabile, e 'l lavoro;
E se non l'erge al Ciel da questa sponda,
Le sia terra il mio core, e tu 'l feconda.
- 1-2. «Sian vomeri il mio stile, e l'aureo strale, | Amore, al bel terren del novo alloro»: è detto ad imitatione del PETRARCA, il qual disse: «Vomer di penna, con sospir del fianco | Fecero sì, ch'al ciel n'andò l'odore». Ma il Petrarca il coltiva con un «vomero» solo, cioè con la penna ch'è instrumento de la poesia, il TASSO con lo stile e con lo strale, con la poesia, dico, e con l'amore.
- 3a. «Aura, quel dolce ventilar»: segue la descrittione dela maravigliosa coltura.