LXIX

Mostra che così lo sdegno come la pietà de la sua Donna lo sprona ad amare.

Qual'hor Madonna i miei lamenti accoglie
E mostra di gradire il foco onde ardo,
Sprona il desio, che più di tigre o pardo,
4Veloce all'hor da la ragion mi scioglie.
Ma se temprando l'infiammate voglie
Di sdegno s'arma, e vibra irato sguardo,
Già far non può quel corso pigro e tardo.
8Ma par che più m'affretti, e più m'invoglie.
Perchè l'orgoglio, s'addolcisce e prende
Sembianza di pietate, e 'n quel sereno
11Sono tranquilli ancor gli sdegni e l'ire.
Hor chi fia mai ch'arresti il mio desire,
S'egualmente lo spinge e pronto il rende,
14Con sembiante virtù, lo sprone e 'l freno?

  • 1. «Qual'hor Madonna i miei lamenti accoglie»: cioè ascolta cortesemente. Così disse il PETRARCA: «Sola i tuoi detti, te presente, accolsi». O significa ricever in iscritto [i] versi d'amore e i lamenti, come ne l'uno e ne l'altro luogo può significare.
  • 2. «E mostra di gradire il foco, ond'ardo»: l'amore, di cui sono acceso.
  • 3a. «Sprona il desio»: le benigne accoglienze de la Donna soglion far l'amante più cupido e volonteroso. Gli sdegni e le ripulse, all'incontro, più timido, come disse il PETRARCA in persona di Laura nel secondo Trionfo de la Morte. Ma il Poeta dice ch'in lui non solo i soavi e dolci sguardi de la sua Donna, ma i turbati e sdegnosi, faceano il medesimo effetto d'infiammarlo, dico, e di spronarlo, tanta era la forza de la bellezza e la piacevolezza del viso.
  • 12. «Hor chi fia mai ch'arresti il mio desire»: dispera che 'l suo prontissimo desiderio possa esser da alcun morso ritenuto.