CXII
Risponde ad un suo amico de la natura d'Amore.
Amor col raggio di beltà s'accende
Che si sparge in colori e 'n voce spiega,
E s'hor promette bella donna, hor nega
4Vigor da speme, e da timor ei prende.
Siede nel cor quasi in sua reggia, e splende
Ne gli occhi, e là si spinge ove ci piega
Natura; e s'huomo a lui fa voti e 'l prega
8Come suo Dio, soverchio honor gli rende.
Tu, se pur cerchi al viver tuo sostegno,
Prendilo da Ragion, che contra Amore
11Quasi contra nemico armata viene.
Ella corregga ogni tuo vano errore
E s'armi seco un suo guerriero Sdegno,
14Che 'l penoso tuo cor tragga di pene.
- 1. «Amor col raggio di beltà s'accende»: descrive il nascimento d'Amore, il quale nasce di bellezza.
- 2a. «Che si sparge in colori»: cioè di bellezza sensibile, la quale è principalmente obietto di due sensi.
- 3a. «E s'hor promette»: parla de l'accrescimento d'Amore.
- 5. «Siede nel cor quasi in sua reggia»: dimostra la sede di Amore secondo ARISTOTELE e gli altri Peripatetici, i quali hanno voluto che l'anima sia indivisibile nel soggetto, ma divisibile ne le virtù, perchè PLATONE estimò altrimente, e la divise ancora nel subietto, ponendo la parte ragionevole nel cervello, l'irascibile nel cuore, e la concupiscibile nel fegato, come habbiamo già detto. Tutto che non sia mancato chi habbia voluto dar a le parole di PLATONE altro senso, dicendo ch'egli colloca nel cuore la concupiscibile e la nutritiva nel fegato.
- 6b-7a. «e là si spinge, ove ci piega | Natura»: dimostra ch'Amore non è ne l'inclinatione naturale solamente, ma ch'egli è moto vehementissimo.
- 7b. «e s'huomo a lui fa voti»: accusa gli idolatri d'Amore, e biasima se medesimo, ch'alcuna volta sia stato in questo numero, benchè da scherzo.
- 9. «Tu, se pur cerchi al viver tuo sostegno»: dimostra l'error suo a l'amico, il qual troppo si fidava d'Amore, dicendo che più si doveva fondar ne la ragione, che poteva liberarlo di questa passione amorosa.