XXVI

Ragiona con Amore, andando a ritrovar la sua Donna

Amor, colei che verginella amai,
Doman credo veder novella sposa,
Simil, se non m'inganno, a colta rosa
4Che spieghi il seno aperto a' caldi rai.
Ma chi la colse non vedrò giamai,
Ch'al cor non geli l'anima gelosa;
E s'alcun foco di pietate ascosa
8Il ghiaccio può temprar, tu solo il sai.
Misero, et il là corro, ove rimiri
Fra le brine del volto e 'l bianco petto,
11Scherzar la man aversa a' miei desiri.
Hor, come esser potrà ch'io viva e spiri,
Se non m'accenna alcun pietoso affetto,
14Che non fian sempre vai i miei sospiri?

  • 3-4. «Simil, se non m'inganno, a colta rosa | Che spieghi il seno aperto a' caldi rai»: imita il Poeta parimente CATULLO, il quale assomiglia la Vergine al fiore del giardino, et la sposa a quel ch'è già colto, in que' versi: «Ut flos in septis secretus nascitur hortis | Ignotus pecoris».
  • 5a. «Ma chi la colse»: intende il marito.
  • 6. «Ch'al cor non geli l'anima gelosa»: il cuore è la sede, come dicono i filosofi, de l'anima nostra. Ma per la gelosia, ch'è una specie di timore, si agghiaccia o si raffreda il sangue ch'è intorno al cuore: «Frigidus [..] coit in precordia sanguis». ARISTOTELE ne' Problemi, rende la cagione perch'il sangue quando l'huom si vergogna corra al volto, o si sparga per le guancie, ma ne la temenza si ritiri al cuore. Ma questo effetto più chiaramente apparisce nel timor di morte, ch'in quest'altra specie di timore il qual è per la cosa amata. Nondimeno i poeti a la gelosia ancora attribuiscono il ghiaccio, come il PETRARCA: «Amor, ch'accende il cor d'ardente zelo, | Di gelata paura il tien costretto, | E qual sia più fa dubbio a l'intelletto, | La speranza, o 'l timor, la fiamma o 'l gelo. | Tremo al più caldo, ardo al più freddo cielo, | Tutto pien di paura, e di sospetto, | Pur come Donna in un vestire schietto | Celi un huom vivo, o sotto un bianco velo». Monsignor DA LA CASA similmente disse a la gelosia: «E mentre con la fiamma il gelo mesci | Tutto il regno d'Amor turbi e contristi».
  • 9. «Misero, et io là corro»: correa di notte per andar a vedere il suo male.
  • 13. «Se non m'accenna»: quasi i cenni bastino a gli amanti.