CLXXIV

Scrive ad un Cavaliero suo amico, lodando un suo libro d'Amore.

Ch'il pelago d'Amor a solcar viene,
In cui sperar non lice aure seconde,
Te prenda in duce, e salvo il trarrai, donde
4Huom rado scampa a le bramate arene.
Tu le Sirti, le Scille e le Sirene,
E qual mostro più fero entro s'asconde,
Varchi a tua voglia, e i venti incerti e l'onde,
8Qual nume lor, con certe leggi affrene.
Poi, quando accolte in porto havrà le care
Sue merci, ove le vele altri raccoglie
11E 'l tranquillo d'Amor gode securo,
Te, non pur novo Tifi o Palinuro,
Ma suo Polluce appelli, e 'n riva al mare
14Appenda al nume tuo l'humide spoglie.

  • 1. «Ch'il pelago d'Amore a solcar viene»: che tanto significa, quanto chi elegge d'amare.
  • 2. «In cui sperar non lice aure seconde»: non perchè la Fortuna non sia prospera alcuna volta ne l'amare, ma perchè non si può sperare una continua prosperità in cose tanto incostanti quanto sono la Fortuna e l'Amore.
  • 3a. «Te prenda in duce»: cioè per maestro.
  • 3b. «e salvo il trarrai, donde»: continua ne la traslatione e dimostra come sia necessario il buon nocchiero per uscir da' pericoli di Amore.
  • 5. «Tu le Sirti»: per «Sirti» intende gli impedimenti d'Amore; per [5] «Scille» i pericoli; per [5] «Sirene» gli inganni, le quali cose tutte poteva superare agevolmente con la scienza d'amare.
  • 7b. «e i venti incerti e l'onde»: non si contentando d'haverlo fatto nocchiero, il vuol deificare. Perchè questo virtuoso e gentil cavaliero fu ne la gioventù del Poeta amico suo, ne le belle e ne le buone occasioni. Ma hora non si trova più nè amico, nè guida simigliante, perochè ciascuno più si diletta di tenere oppressi gli homini studiosi, che d'operare virtuosamente, tanta è l'invidia e la malignità che regna in questo secolo corrotto. Ma questa materia di parlarne più largamente, non a la clepsidra, o ad altro horologio, se pur mai si troverà Principe tanto amico del vero, che non le spiaccia d'udirlo. Sian benedette l'anime dell'Ill[ustrissi]mo Sig[nor] Brunoro Zampeschi e dell'Ecc[ellentissi]mo Sig[nor] Paolo.