XXXIX
Nel medesimo soggetto
Perchè Fortuna ria spieghi le vele
Ne l'Egeo tempestoso o nel Tirreno,
E mi dimostri il mar di seno in seno,
4Non mi farà men vostro, o men fedele;
Nè perchè, voi facendo a me crudele,
Sferzi il destriero e gli rallenti il freno,
E mi porti fra l'Alpe o lungo il Reno,
8O 'n bosco o 'n valle mi nasconda e cele.
Anzi, in donna gentil bella pietate
Stimo un tormento, a lato al dolce sdegno
11De gli occhi vostri, che di foco armate.
Luci divine, onde perir sostegno,
Quand'io torno a morir, non mi scacciate,
14Per ch'a la morte, et a la gloria i' vegno.
- 1a. «Perchè Fortuna ria»: «perchè» in vece di «benchè», usatissimo da PETRARCA in molti luoghi, e particolarmente in quello: «Perch io t'habbia guardato di menzogna».
- 2a. «Ne l'Egeo tempestoso»: Egeo è quel mare che la Grecia divide da l'Ionio, come afferma Pomponio Mela, et fu così detto da Egeo, padre di Teseo, il quale vi si precipitò per dolore de la falsa, ma creduta, morte del figliolo, mentre egli ritornando da Creti, dove haveva ucciso il Minotauro, con le vele negre, non si ricordò d'alzar le bianche, com'haveva promesso al padre. Ma di questa favola, più ampiamente si ragionerà appresso.
- 2b. «O nel Tirreno»: così è chiamato da' Greci quel che i Latini chiamano Mare Tuscum, altrimenti Mare Inferum, uno de' duo che inondano l'Italia.
- 7. «O mi porti fra l'Alpe, o lungo il Reno»: Alpe sono i monti che dividono I'Italia da la Francia. Reno è fiume famoso, ch'anticamente divideva i Belgi da' Germani: hora è ne la Fiandra, tra la bassa e l'alta Alemagna.
- 9-10. «Anzi, in donna gentil bella pietate | Stimo un tormento a lato al dolce sdegno»: accresce quel che haveva detto il PETRARCA: «Fora uno sdegno a lato a quel ch'io dico». E nota ch'«a lato» si dice quasi in comparatione, perchè le cose che si vogliono paragonare si mettono appresso.
- 12. «Luci divine»: affettuosamente detto.