CVIII

Dimostra il medesimo con la similitudine del raggio e de l'eco.

Sì come torna onde si parte il sole,
Uscì da' bei vostr'occhi un raggio altero,
Et illustrò la mente e 'l mio pensiero,
4E da miei lumi avien ch'a voi rivole.
E come indietro a rimandare il sole
Ardente specchio, ch'assomiglia il vero,
Il rendo a voi mentre languisco e pero,
8e 'n guisa d'Eco i detti e le parole.
Dura legge d'Amor: gli affetti miei
In voi raccendo, e sete oggetto e meta
11De' pensieri amorosi, o dolci o rei.
Per me non fuste voi pensosa o lieta:
Deh, si rivolga in me quanto vorrei
14L'amor, che 'n voi finisce, e 'n voi s'acqueta.

  • 1. «Sì come torna, onde si parte il sole»: haveva il Poeta fatta comparatione de l'aura e del vento con l'amor che ritorna in se stesso. Hora significa il medesimo con la similitudine del sole, ma più perfettamente, perch'il ritorno del sole è ne l'istesso punto donde prima s'era partito.
  • 5. «E come indietro a rimandare il sole»: l'essempio del raggio ch'è riflesso ne lo specchio, ci fa similmente quasi veder la riflession de l'amore. Come prima ci haveva posto davanti a gli occhi la ripercossione, o ribattimento, che vogliam dirlo, de l'imagine sensibile. Si rilette dunque prima l'imagine, e da la riflessione de l'imagine, quasi la seconda Iri da la prima, è cagionata la riflessione de l'amore. E questa è compitissima riflessione e, come habbiam detto, simile a quella di Narcisso.
  • 8a. «e 'n guisa d'Eco»: da l'imagini visibili passa ad un'altra sorte d'imagini, che sono così dette per metafora, però ch'elle sono oggetto de l'udito, e sono fatte similmente per riflessione de la voce, a guisa di palla che percotendo in qualche luogo, dove trovi resistenza, ritorna in se medesima.
  • 9a. «Dura legge d'Amor»: che 'l mio amor non si rifletta in me stesso, ma finisca in voi, e 'l vostro in voi medesima, senza rivolgersi a me che vi desidero.
  • 13a. «Deh, si rivolga a me»: affettuosa espressione del suo desiderio.