XIV
Descrive maravigliosamente i miracoli che fa la sua Donna con la sua bellezza, per la quale tutti i dolori si convertono in piacere e l'altre passioni nel suo contrario.
Se mi doglio talhor, ch'in van io tento
D'alzar verso le stelle un bel desio,
Penso: - Piace a Madonna il dolor mio, -
4Però d'ogni mia doglia io son contento.
E se l'acerba morte allhor pavento,
Dico: - Non è, se vuole, il fin sì rio, -
Tal che del suo voler son vago anch'io
8E chiamo il mio destino e tardo e lento.
Non cresce il male, anzi il contrario aviene,
S'ella raddoppia l'amorosa piaga
11E sana l'alma con sue dolci pene.
Miracolo è maggior che d'arte maga:
Trasformar duolo e tema in gioia e spene,
14E dar salute, ove più forte impiaga.
- 3-4. «Penso: Piace a Madonna il dolor mio, | Però d'ogni mia doglia io son contento»: dimostra come il piacer nasca dal dolore: perchè dolendosi di non poter amar la sua Donna così altamente come conviene, e piacendo a lei questo dolore, si compiace di tutto ciò ch'a lei piace e del suo dolore medesimo. ARISTOTELE nel primo de la Fisica, insegna come un contrario nasca da l'altro, o dopo l'altro. PLATONE nel dialogo Dell'immortalità de l'anima, introduce Socrate condannato a morte a raccontar un picciolo apologo, nel quale dice che non potendo gli Iddij congiungere insieme queste due nature così contrarie, com'è quella del piacere e del dolore, le congiunsero almeno ne le loro estremità, laonde suole avenire il più delle volte, che l'estremo del riso assomiglia il pianto.
- 5-6. «E se l'acerba morte allhor pavento, | Dico: Non è, se vuole, il fin sì rio»: nel medesimo modo mostra il Poeta come il timor de la morte si converta in desiderio. Ne l'istesso concetto si legge ne gli Asolani del BEMBO una leggiadrissima poesia: «Quando io penso al martire | Amor, che tu mi dai gravoso, e forte, | Corro per gire a morte, | Così credendo i miei dolor ferire. | Ma poich'io giungo al passo, | Ch'è porto in questo mar, d'ogni tormento, | Tanto piacer ne sento, | Che l'alma si rinforza, ond'io nol passo».
- 9. «Non cresce il male, anzi il contrario aviene»: mostra la medesima mutatione ne' contrari da l'infermità, ne la salute.
- 11. «E sana l'alma con sue dolci pene»: le pene sono medicamenti, come si raccoglie dal Gorgia di PLATONE.