XXXVII
Offerisce ad Amore in voto una bindella di seta, la quale egli haveva involata alla sua Donna.
Amor, se fia giamai che dolce i' tocchi
Il terso avorio de la bianca mano,
e 'l lampeggiar del riso humile e piano
4Veggia da presso, e 'l folgorar de gli occhi;
E notar possa come quindi scocchi
Lo stral tuo dolce, e mai non parta in vano;
E come al cor, del bel sembiante humano
8D'amorose dolcezze un nembo fiocchi,
Fia tuo questo lacciuol, ch'annodo al braccio
Non pur, ma via più stretto il cor n'involgo,
11Caro furto, ond'il crin Madonna avolse.
Gradisci il voto, che più forte laccio
Da man più dotta ordito, altri non tolse:
14Nè perchè a te lo doni, indi mi sciolgo.
- 3a. «e 'l lampeggiar del riso»: per traslatione presa dal lampo che subito passa e sparisce, hanno detto i nostri «il lampeggiar del riso» quello ch'a pena si vede. DANTE disse: «[...] testeso | Un lampeggiar del riso dimostrommi». E 'l PETRARCA: «E 'l lampeggiar de l'angelico riso».
- 4b. «e 'l folgorar de gli occhi»: va accrescendo la maraviglia perchè il baleno precede il fulmine.
- 5. «E notar possa, come quindi scocchi»: maravigliosa sorte di fulmini, che lascia luogo e tempo a l'osservatione.
- 9. «Tuo fia questo lacciuol»: offerisce il voto.
- 10b. «ma via più stretto il cor n'involgo»: detto affettuosamente, come quello: «L'affettion del vel Costanza tenne».
- 11a. «Caro furto»: è appositione, figura così detta da' Latini.
- 12a. «Gradisci il voto»: loda il suo voto, e rende le cagioni perchè gli debba esser caro.