CXLII
Nel medesimo soggetto de' baci.
Dal vostro sen, qual fuggitivo audace,
Corso al varco odorato era il mio core,
Quando fra dolci spirti e dolce humore,
4Un bacio attrasse il prigioner fugace.
Parte n'attrasse sol: perchè tenace
Parte in voi ne ritenne antico amore,
Fra 'l mel natio de l'uno e l'altro fiore,
8Ond'ei suo visco inestricabil face.
Pur novo bacio poi la tronca parte
Ritroncando, libò la più gradita;
11L'altra languendo in voi misera stassi.
Deh, fia mai ch'io 'l raccolga, e con quest'arte,
E poi con l'alma in un sol loco i' lassi
14Come spira ne' morsi ape la vita?
- 1. «Dal vostro sen, qual fuggitivo audace»: assomiglia il cuore a' fuggitivi, perchè l'amore non parea volontario.
- 2a. «Corso al varco odorato»: chiama «varco» la bocca perchè nel respirare è quasi varco de l'anima.
- 4. «Un bacio attrasse il prigionier fugace»: quel, di cui già s'è parlato.
- 5a. «Parte n'attrasse sol»: racconta la divisione del cuore, prima in due parti, e poi in due altre con un nuovo bacio, in guisa che l'ultima, e la minore ritenuta da l'antico amore, restò ne l'usata prigione.
- 12. «Deh, fia mai ch'io 'l raccolga, e con quest'arte»: desidera di riunir il cuore con l'«arte» medesima con la quale era stato diviso, e di lasciarlo poi in un sol luogo, sì come l'api sogliono lasciar la vita. Il luogo è imitato in VIRGILIO, che disse: «dulcemque ponunt in vulnere vitam».