CXXXVI
Si contengono in questa canzonetta le leggi che scrisse Amore nel tronco d'un lauro.
Con la saetta de la punta d'oro,
Ond'hebbi al petto sì mortal ferita,
Scrisse per leggi Amor de la mia vita,
Nel verde tronco d'un frondoso alloro:
5- Ama et ardi; e ristoro
Sia quest'ombra a l'ardor che stilla in pianto. -
Dolci mie leggi, ond'io mi glorio e vanto,
Temute e care, ond'io gioisco e moro,
Se non basta nel tronco, ov'ei mi lima,
10Nel mezo del mio petto Amor l'imprima.
- 1a. «Con la saetta»: l'instrumento co 'l quale si scrivono l'altre leggi, suole essere la penna; ma queste sono scritte con la saetta per dimostrar la violenza con la quale son date, o la crudeltà. Il legislatore è Amore, il quale dà queste leggi particolari, oltre l'universali, la tavola è il lauro, le leggi sono tre: la prima [5] «ama», per la qual già è comandata la soggettione amorosa; la seconda [5] «ardi», quasi non basti l'amare se non s'ama ardentemente; la terza dimostra il premio, il quale è [6] d'«ombra». Nè si promette altro ristoro. Il Poeta, esclamando per soverchio affetto, le chiama [7] «dolci», havendo risguardo a la dolcezza del refrigerio, e [8] «temute», perch'egli teme di maggior pena, non osservandolo intieramente.