LXVII
Mostra la sua costanza ne l'amore e la fermezza nel proponimento.
Benchè Fortuna al desir mio rubella
Ogn'hor si mostri, e dispietato Amore,
E l'altrui sdegno, Donna, e 'l mio dolore
4Faccian turbata la mia vita e fella,
Non può sorte crudele o fera stella
Far men costante in adorarvi il core;
Nè pur men chiaro il mio soave ardore
8Con pianto e con sospiri, onda o procella.
Nè torcer mai da l'immortale obietto
L'anima inamorata, a cui l'affisse
11Il suo piacer, nè la respinse orgoglio.
Perchè vostra sarà, com'ella visse,
Sino a la morte, e per intenso affetto
14Volli una volta, e disvoler non voglio.
- 1. «Benchè Fortuna al desir mio rubella»: cioè nemica.
- 2a. «Ogn'hor si mostri»: non alcuna volta, com'ella suol fare, ma in tutte l'occasioni.
- 2b. «e dispietato Amore»: per la crudeltà d'Amore significa la volontà de la sua Donna aversa; per quella de la Fortuna accenna l'animo de' Principi poco favorevoli, imperoch'essi soglion dare e togliere i beni de la Fortuna.
- 5a. «Non può sorte crudele»: la mia costanza non è superata da la Fortuna, o da le stelle.
- 7a. «Nè pur men chiaro»: cioè nè i pianti, nè i sospiri possono fare il mio amore, e men chiaro et famoso.
- 9b. «da l'immortale obietto»: de la bellezza de l'animo, il quale è immortale.
- 13b-14. «per intenso affetto | Volli una volta, e disvoler non voglio»: non voglio mutar volontà e quella elettione c'ho fatta d'amarvi. E dice «voglio» perchè l'elettione e la volontà ancora è libera, laonde può volere, e non volere. Elegge nondimeno di volere. E questo pare costantissimo amor d'elettione fondato ne la virtù de l'animo. Quell'altro in cui si dice «Ogni voler, e disvoler m'è tolto», par ch'attribuisca l'amore al Fato et a la necessità, e privi l'amante del libero arbitrio.