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Arsi gran tempo, e del mio foco indegno
Esca fu sol beltà terrena e frale,
E qual palustre augel pur sempre l'ale
4Volsi di fango asperse ad humil segno.
Hor che può gelo di sì giusto sdegno
Spegner nel cor l'incendio aspro e mortale,
Scosso d'ogni vil soma al ciel ne sale
8Con pronto volo il mio non pigro ingegno.
Lasso, e conosco hor ben che quanto i' dissi
Fu voce d’huom cui ne' tormenti astringa
11Giudice ingiusto a traviar dal vero.
Perfida, ancor ne la mia lingua spero,
Che donde pria ti trasse, ella ti spinga
14D’un cieco oblio ne' più profondi abissi.