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Sonetto di partenza.
Sentiv'io già correr di morte il gelo
A lunghi passi per le vene al core,
E folta pioggia di perpetuo humore
4M’involgea gli occhi in tenebroso velo;
Quando arder vidi in sì pietoso zelo
Madonna, e sì cangiar volto e colore,
Che non pur adolcir l'aspro dolore,
8Ma potea fra gli abissi aprirmi il cielo.
– Vattene (disse) e, se 'l partir t'è grave,
Non sia tardo il ritorno: e serba intanto
11Parte almen viva del tuo foco interno –.
O felice il languir cui sì soave
Medicina s'aspetti: hor ben discerno
14Ch'esser si può beato ancor nel pianto.