Lettere di Tasso
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    Mittente = Tasso, Torquato
    
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    N. 1606
  
  Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), [26 settembre 1585]
    
        Nel foglio giunto temo che vi sia corso un errore di penna
    
  
    N. 1607
  
  Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), 1 dicembre 1585
    
        Io diedi i mesi passati V. S. un libro del Signor Alessandro Pendaglia
    
  
    N. 1608
  
  Di corte (Mantova), 25 luglio 1586
    
        Io sono stato sin ora spinto da la buona volontà a baciar le mani
    
  
    N. 1609
  
  Di camera (Mantova), 9 agosto 1586
    
        Io volevo supplicar questa mattina Vostra Altezza, che mi facesse favore
    
  
    N. 1610
  
  Mantova, 12 agosto 1586
    
        Scrissi l'altro giorno al Serenissimo Principe pregando Sua Altezza che mi facesse grazia
    
  
    N. 1611
  
  Mantova, 16 agosto 1586
    
        Grandissimo dolore ho sostenuto, ma ringrazio Iddio
    
  
    N. 1612
  
  Mantova, 16 agosto 1586
    
        Aspettiamo il ritorno di Vostra Altezza, il quale io credo che debba
    
  
    N. 1613
  
  Di corte (Mantova), 21 agosto 1586
    
        Le mie lettere possono essere ricevute in ogni luogo
    
  
    N. 1614
  
  Mantova, 30 agosto 1586
    
        Io vorrei esser tanto grato a Vostra Altezza ch'io potessi mandarle
    
  
    N. 1615
  
  Mantova, [17 settembre 1586]
    
        Vostra Altezza vedrà in una lettera che mi scrive il Patriarca
    
  
    N. 1616
  
  Di camera (Mantova), 22 settembre 1586
    
        O Vostra Signoria s'è scordato quello che voleva dirmi
    
  
    N. 1617
  
  Di camera (Mantova), 22 settembre 1586
    
        Di due cedri de la riviera di Salò
    
  
    N. 1618
  
  Mantova, 23 settembre 1586
    
        Vostra Altezza potrà intendere da molti quanti anni siano
    
  
    N. 1619
  
  Da la mia camera (Mantova), 2 ottobre 1586
    
        Son tanto dolente per l'infermità di Vostra Altezza e per la cagione quanto vorrei
    
  
    N. 1620
  
  Mantova, 2 ottobre 1586
    
        Io pur ascolto e non odo novella, né de la vostra venuta
    
  
    N. 1621
  
  Mantova, 3 ottobre 1586
    
        Se 'l corriere le vostre lettere non vuol darle, se non l'ha
    
  
    N. 1622
  
  Da la mia Camera (Mantova), 4 ottobre 1586
    
        Io credo che difficilmente mi saranno mandati i miei libri
    
  
    N. 1623
  
  Mantova, 12 ottobre 1586
    
        Ho scritto molte lettere a Vostra Signoria, e di niuna ho avuto risposta
    
  
    N. 1624
  
  Mantova, 18 ottobre 1586
    
        Il barbiere di Vostra Signoria mi ha detto in suo nome
    
  
    N. 1625
  
  Mantova, 27 ottobre 1586
    
        Voi mi negate tutte cose: le risposte, le raccomandazioni
    
  
    N. 1626
  
  Di camera (Mantova), 18 novembre 1586
    
        Mando a Vostra Altezza un mio picciol discorso del Segretario
    
  
    N. 1627
  
  Mantova, 20 novembre 1586
    
        Io scrissi l'altro giorno a V. S., ma non so se la lettera sia stata mandata
    
  
    N. 1628
  
  Di corte (Mantova), [22 dicembre 1586]
    
        Mi rincresce che la tragedia non mi sia rimandata al tempo ch'io aspettava
    
  
    N. 1629
  
  Mantova, 24 dicembre 1586
    
        Vi ringrazio che mi rispondiate, perché ormai de le risposte debbo render grazie
    
  
    N. 1630
  
  Mantova, [19 dicembre 1586]
    
        Ieri vi scrissi in fretta per quel medesimo che m'aveva
    
  
    N. 1631
  
  Da la mia camera (Mantova), 29 dicembre 1586
    
        Do le buone feste a Vostra Altezza un'altra volta, e così esaudisca Iddio la mia preghiera
    
  
    N. 1632
  
  Mantova, 2 gennaio 1587
    
        Mando a Vostra Altezza una canzone perché si degni leggere una piccola parte de le sue lodi
    
  
    N. 1633
  
  Mantova, 12 gennaio 1587
    
        Ieri mi fu portata l'Epitome di S. Agostino
    
  
    N. 1634
  
  Mantova, 12 gennaio 1587
    
        Omai io debbo sperare, che V.S. abbia scacciato
    
  
    N. 1635
  
  Di casa (Mantova), 24 gennaio 1587
    
        Supplico Vostra Altezza che si degni di mandarmi
    
  
    N. 1636
  
  Mantova, 25 gennaio 1587
    
        La mia tragedia darà forse noia
    
  
    N. 1637
  
  Mantova, 25 gennaio 1587
    
        Mando a V. S. la risposta ch'io ho fatto al sonetto
    
  
    N. 1638
  
  Da la camera (Mantova), 27 gennaio 1587
    
        Torquato Tasso, umilissimo servitore di Vostra Altezza
    
  
    N. 1639
  
  Mantova, 26 aprile 1587
    
        S'io potessi coi miei servigi satisfare
    
  
    N. 1640
  
  Di camera (Mantova), [17 maggio 1587]
    
        Se V. S. avesse voluto da principio favorire
    
  
    N. 1641
  
  Mantova, 7 agosto 1587
    
        Io dimando a Vostra Altezza grazia di potermene andare
    
  
    N. 1642
  
  Mantova, 24 settembre 1587
    
        Rispondo oggi solo perché oggi è il giorno della coronazione
    
  
    N. 1643
  
  Mantova, 30 settembre 1587
    
        Mi rallegro de l'allegrezze del signor Ercole, ma non mi doglio
    
  
    N. 1644
  
  Fano, 29 ottobre 1587
    
        Scrivo a Vostra Signoria da Fano, a' 29 d'ottobre
    
  
    N. 1645
  
  Roma, [1 novembre 1587]
    
        Dopo la mia venuta a Roma, de la quale sono state molte le cagioni
    
  
    N. 1646
  
  Roma, 7 novembre 1587
    
        Io mi sono partito da Mantova non come era la mia volontà
    
  
    N. 1647
  
  Napoli, 21 agosto 1588
    
        Mi spiace di non aver conosciuto il desiderio di Vostra Signoria
    
  
    N. 1648
  
  Napoli, 4 settembre 1588
    
        Io non voglio credere che le cortesi lettere di Vostra Signoria
    
  
    N. 1649
  
  Roma, 12 gennaio 1589
    
        Vostra Signoria con tanti titoli mi toglie l'ardimento di risponderle
    
  
    N. 1650
  
  Roma, 3 marzo 1589
    
        Ringrazio Vostra Altezza che abbia raccomandato il mio negozio
    
  
    N. 1651
  
  Roma, 5 luglio 1589
    
        L'ultima di Vostra Signoria del 5 luglio, m'è stata data
    
  
    N. 1652
  
  Roma, 10 luglio 1589
    
        S'io vedessi spesso il fratello di Vostra Signoria, e sapessi
    
  
    N. 1653
  
  Roma, 9 agosto 1589
    
        Le cortesi ed officiose lettere di Vostra Signoria m'hanno trovato
    
  
    N. 1654
  
  Roma, 25 agosto 1589
    
        Se tutte l'azioni mie fossero state volontarie, io non avrei
    
  
    N. 1655
  
  Roma, 27 ottobre 1589
    
        Questa mattina ho scritto lungamente per via del procaccio
    
  
    N. 1656
  
  Roma, 14 novembre 1589
    
        Io ho scritto a Vostra Signoria tante volte, quanto bastano ad obbligar
    
  
    N. 1657
  
  Roma, 27 novembre 1589
    
        Mi fu mandata ultimamente una lettera di Vostra Signoria simile
    
  
    N. 1658
  
  Firenze, 14 giugno 1590
    
        Se con la mutazione de' luoghi, io mutassi quella volontà
    
  
    N. 1659
  
  Firenze, 23 giugno 1590
    
        Ben può credere Vostra Signoria che io mi sia rallegrato
    
  
    N. 1660
  
  Roma, 14 settembre 1590
    
        Io sperava di passare i monti, per baciare la mano a Vostra Altezza
    
  
    N. 1661
  
  Roma, 14 ottobre 1590
    
        Ne la disgrazia e ne l'ingiustizia de gli uomini, questa sola differenza
    
  
    N. 1662
  
  Roma, 3 novembre 1590
    
        Non ardisco di scrivire più al Signor Duca di Urbino, se non in versi
    
  
    N. 1663
  
  Roma, [28 dicembre 1590]
    
        La necessità e la fortuna che mi costringono a tutte le cose facili
    
  
    N. 1664
  
  Mantova, 21 marzo 1591
    
        La vista m'ha tolto ogni ardimento di parlar con Vostra Altezza
    
  
    N. 1665
  
  Roma, 7 agosto 1592
    
        Vostra Signoria mi farà grandissimo piacere a mandarmi i libri
    
  
    N. 1666
  
  Roma, [novembre 1592]
    
        Torquato Tasso desideroso di dare alle stampe la sua Gerusalemme
    
  
    N. 1667
  
  Roma, 12 dicembre 1592
    
        Mi dolsi con Vostra Signoria de la sua infermità, e mi rallegrai
    
  
    N. 1668
  
  Roma, 3 marzo 1593
    
        Io mi partì da Vostra Signoria non solamente con l'usata maninconia
    
  
    N. 1669
  
  Dalle mie stanze, [13 ottobre 1593]
    
        Io mi sono risoluto a mandare a Signoria Vostra Reverendissima il madrigale
    
  
    N. 1670
  
  [Roma], [25 marzo 1593]
    
        Nell'amicizia non si può far dono maggiore che l'amicizia stessa
    
  
    N. 1671
  
  Roma, 9 febbraio 1594
    
        Questa settimana io non ho avuto lettera di Vostra Signoria, né veduta
    
  
    N. 1672
  
  Ferrara, [10 marzo 1566 ? - 10 marzo 1569 ?]
    
        Ho fatto quanto ho potuto e non ho fatto nulla; non si può optare
    
  
    N. 1673
  
  Di camera, [s. d.]
    
        Io sono incolpato d'usare, o d'aver usato con poca intelligenza
    
  
    N. 1674
  
  Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), [s. d.]
    
        Scrissi a Vostra Signoria questi giorni passati
    
  
    N. 1675
  
  Ferrara, 23 aprile 1583
    
        Vostra Signoria poteva in ogni tempo rinnovare con molto mio piacere
    
  
    N. 1676
  
  [s. l.], [s. d.]
    
        Non manderò mai sonetto mio alcuno a Vostra Signoria
    
  
    N. 1677
  
  [s. l.], [s. d.]
    
        Mi sono meravigliato Signor Illustrissimo nel sapere
    
  
    N. 1678
  
  [Ospedale di Sant'Anna (Ferrara)], [s. d.]
    
        Prego Vostra Signoria a ricordare particolarmente a Sua Altezza
    
  
    N. 1679
  
  [Napoli], [17 marzo 1592]
    
        È piaciuto al Signor Iddio di farmi grazia d'un figliuolo maschio
    
  
    N. 1680
  
  Ferrara, 26 dicembre 1585
    
        Tornato a Ferrara di dove sono stato assente
    
  
    N. 1681
  
  Ferrara, [24 giugno 1581]
    
        Mando a Vostra Signoria illustrissima questo terzo sonetto parimente
    
  
    N. 1682
  
  Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), 21 febbraio 1586
    
        Non ho veduto l'amico, però prego Vostra Signoria che torni
    
  
    N. 1683
  
  Mantova, 30 marzo 1587
    
        Già son passati venti anni io mi servii d'un drappo di Vostra Signoria
    
  
    N. 1684
  
  Napoli, 31 agosto 1588
    
        Mi doglio ch'a' miei preghi manchi l'autorità come a' cortesi offici
    
  
    N. 1685
  
  [s. l.], [s. d.]
    
        Mando a Vostra Altezza serenissima un piego del Signor conte Marco Querengo
    
  
    N. 1686
  
  Mantova, 10 settembre 1587
    
        Fra maggiori miei infortunij posso numerare
    
  
    N. 1687
  
  Firenze, 30 giugno 1587
    
        Niuna cosa mi spiacque più ne la sua partita
    
  
    N. 1688
  
  Mantova, 27 luglio 1587
    
        Se mi fosse così facile il dolermi come lo scusarmi
    
  
    N. 1689
  
  Cattolica, [20 luglio 1578]
    
        Ho servito l'Altezza Vostra mentre ho giudicato di potere
    
  
    N. 1690
  
  
    N. 1691
  
  [s. l.], 13 marzo 1585
    
        Prego Vostra Signoria che si contenti di dare
    
  
    N. 1692
  
  Ferrara, 3 maggio 1585
    
        Vi prego che siate contento di dar l'inchiusa
    
  
    N. 1693
  
  [s. l.], 16 agosto 1585
    
        Prego Vostra Signoria Illustrissima che mi faccia grazia di venire
    
  
    N. 1694
  
  
    N. 1695
  
  
    N. 1696
  
  [s. l.], 14 giugno 1589
    
        Vostra Signoria deverà aver avuta sin a quest'ora
    
  
    N. 1697
  
  Roma, 19 giugno 1593
    
        Mi rallegro che alle fatiche di Vostra Paternità Reverendissima
    
  
    N. 1698
  
  
    N. 1699
  
  
    N. 1700
  
  
    N. 1701
  
  [s. l.], 23 aprile 1585
    
        Prego Vostra Signoria che voglia venire
    
  
    N. 1702
  
  [s. l.], []
    
        Scrivo con l'aggiunta lettera conforme al desiderio
    
  
    N. 1703
  
  [s. l.], 6 dicembre 1582
    
        Mando a vostra signoria duo sonetti sovra la vita
    
  
    N. 1704
  
  
    N. 1705
  
  Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), 9 aprile 1585
    
        Mando a Vostra Altezza il maggior de' miei nipoti
    
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