Lettera n. 1662
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Veterani, Giulio
- Data
- 3 novembre 1590
- Luogo di partenza
- Roma
- Luogo di arrivo
- Pesaro
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Non ardisco di scrivire più al Signor Duca di Urbino, se non in versi
- Regesto
Tasso confessa il timore di aver oltremodo disturbato il duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere con le proprie lettere, per cui gli scriverà solo versi, sebbene non abbia molto tempo essendo ora impegnato nella revisione della Gerusalemme liberata. Promette comunque di lodare il duca in «qualche canzone», e chiede che questo interceda per lui presso il viceré di Napoli Juan de Zúñiga y Avellaneda per la risoluzione della lite sulla dote materna, dote che il poeta considera unica fonte di sostentamento: ed è per questo che ogni ritardo nella risoluzione della pratica è vista come un'ingiustizia che affievolisce le speranze. Rivolge la sua supplica finale al destinatario stesso.
- Testimoni
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Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 44, 56r
Copia, manoscritto di altra mano.Unità di manoscritto composito.Indirizzo presente.
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Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 44, 56r
- Edizioni
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- Solerti 1895, lettera n. 97, II, p. 60
- Bibliografia
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- Solerti 1895 = Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Milano-Roma, Loescher, 1895, II, p. XXI
- Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 176
- Opere citate
Scheda di Elisabetta Olivadese | Ultima modifica: 05 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1662