Gerusalemme conquistata

Insieme editoriale: Poemi

Poema epico in ventiquattro libri (o canti) fondato su un ripensamento profondo della Gerusalemme liberata che investe soprattutto i piani della orchestrazione narrativa e dello stile, esito della ricerca di una nuova poesia che ambisce a esprimere entro il «picciol mondo» poematico non solo il portato di una verità storica, e insieme universale, ma a rappresentare valori metafisici e trascendenti.

Il poema narra l’ultima fase della prima crociata, già al centro del giovanile abbozzo del Gierusalemme, ma rispetto alla favola definitasi nella Liberata sono operati pochi e decisivi tagli, in particolare su episodi intessuti di «amori» e di «incanti» oggetto di critiche durante la cosiddetta «revisione romana» (Olindo e Sofronia; il viaggio sulla nave della Fortuna; la sortita pastorale di Erminia). Viceversa, sono introdotte significative aggiunte, dettate dalla volontà tassiana di aderire maggiormente alle cronache storiche e ispirate spesso dai testi sacri e patristici, puntando a un ispessimento della verità del racconto anche in una prospettiva metastorica (ne sono esempio da un lato l’inserto epico della battaglia di Joppe nei libri XVI-XVII, dall’altro la visione mistica dispiegata nel sogno di Goffredo al centro del libro XX).

Le inserzioni agiscono sull’equilibrio della struttura narrativa, approfondendo l’intervallo di depressione dell’esercito crociato – a lungo piegato dall’offensiva di una più articolata azione diabolica – e spostando il punto di svolta della favola al canto XIX, su marcata imitazione del modello dell’Iliade di Omero, per realizzare una «testura più ampia e più magnifica», capace di destare maggiore meraviglia per l’improvviso mutamento delle sorti dei crociati. Un meraviglioso che nel poema riformato deriva anche da una più complessa dialettica ricercata nel conflitto tra Inferno e Cielo e nel ruolo degli interventi soprannaturali; dinamiche che, insieme alle digressioni allegoriche, consentono di costellare il poema di passaggi teologici e dottrinali – sollecitati da letture care all’ultimo Tasso – e di dotare il poema di un meraviglioso denso di significati che si configura come «eccesso de la verità», come grado ulteriore di verità oltre il dato sensibile e addentro agli arcani misteri divini.

Proprio la tensione veritativa della quale si fa carico il poema genera importanti mutamenti tanto nella fisionomia e nel costume dei personaggi, ricalcati più fedelmente sul precedente omerico (è il caso del rapporto tra il capitano Goffredo e Riccardo/Rinaldo, esemplato sulla coppia Agamennone-Achille), quanto nelle relazioni tra loro, anche per la drastica riduzione delle zone dominate dalla materia amorosa. Si perde così la trama di corrispondenze riposte tra i personaggi – di cui è intimamente intessuta la Liberata – e sono valorizzati i legami parentali (Nicea/Erminia diventa sorella di Solimano; Argante, novello Ettore, è figlio del re di Gerusalemme) o contrassegnati dall’amicizia eroica (Riccardo e Ruperto, come Achille e Patroclo), di caratura ideologica non ambigua. Emblematico di questo processo è la vicenda di Armida, che si conclude con una esplicita condanna della donna, chiara figura del falso; anche se intatta, e anzi implementata dal recupero dei Trionfi petrarcheschi, rimane la curvatura lirica impressa dal personaggio.

Se lo stile rimane aperto alle zone liriche, d’altra parte è su questo versante che Tasso – chiudendo il più che trentennale cantiere del poema gerosolomitano – persegue la ricerca di un dettato alto, magnifico, proprio dell’eroico e di un poema che, modellandosi sui testi scritturali, ambisce a divenire un poema sacro.

Struttura

Libro primo (123 ott.); Libro secondo (93 ott.); Libro terzo (94 ott.); Libro quarto (82 ott.); Libro quinto (95 ott.); Libro sesto (121 ott.); Libro settimo (131 ott.); Libro ottavo (135 ott.); Libro nono (99 ott.); Libro decimo (106 ott.); Libro undecimo (108 ott.); Libro duodecimo (106 ott.); Libro decimoterzo (75 ott.); Libro decimoquarto (110 ott.); Libro decimoquinto (118 ott.); Libro decimosesto (90 ott.); Libro decimosettimo (135 ott.); Libro decimottavo (155 ott.); Libro decimonono (145 ott.); Libro vigesimo (149 ott.); Libro vigesimoprimo (106 ott.); Libro vigesimosecondo (96 ott.); Libro vigesimoterzo (130 ott.); Libro vigesimoquarto (137 ott.).

Storia del testo

Durante l’ultimo periodo della prigionia a Sant’Anna, intorno alla metà del 1586, Tasso espone in una lettera indirizzata a Lorenzo Malpiglio il progetto di riforma della Gerusalemme liberata, in termini puntuali che troveranno effettivo rispecchiamento nel profilo definitivo della Gerusalemme conquistata (Lettere, ed. Guasti, 532).

La prima fase della revisione (1588-1591), condotta con probabilità su un esemplare postillato e interfoliato della Liberata, prende però avvio più avanti, verosimilmente durante il soggiorno napoletano tra l’aprile e il novembre del 1588, e prevede inizialmente un accrescimento di ottave attorno alla struttura già esistente e un intervento sulle stanze conservate del primo poema (vd. Gigante 2003, pp. 158-164; 174-183; Id. 2007, pp. 346-347; Id. 2010, pp. XI-XII), secondo una «strategia di innovazione locale» propria del Tasso (Baldassarri 2009, p. 167).

Nella seconda campagna di revisione e riscrittura (fine 1591-metà 1592) Tasso riversa l’esito della prima fase di lavoro in un manoscritto autografo, corrispondente all’attuale codice Vind. Lat. 72 conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli (ora edito criticamente in Tasso 2010). Il manoscritto, che ha subito nel tempo delle perdite, conserva i canti II-VIII (il II e l’VIII però mutili); e i canti XVI-XXIII (quest’ultimo con le sole sette ottave iniziali) con un frammento del canto XXIV (sul codice vd. Gigante 2003, pp. 202-227; Id. 2010, pp. XIX-XXXIII; altri frammenti autografi del poema sono conservati nel ms. Barb. lat. 3995, c. 74r della Vaticana e nel codice Torella, il ms. MA 462, cc. 21r; 22r della Pierpont Morgan Library di New York, vd. Poma 1960, p. 35; Gigante 2003, 198-201; Russo 2022, pp. 384-385). Da trascrizione in pulito il manoscritto si trasforma presto in copia di lavoro su cui Tasso interviene, con massicce cassature, aggiunte e anche con ritocchi della dispositio, mutando più volte la sequenza dei canti (Gigante 2003, pp. 164-167; 183-186; Id. 2007, pp. 347-348; Id. 2010, pp. XXVIII-XXIX).

Il terzo momento del lavoro revisionale (luglio 1592-1593) si svolge a Roma, sotto la protezione di Cinzio Aldobrandini – nipote del papa Clemente VIII e futuro cardinale – il quale affianca a Tasso la figura di Angelo Ingegneri, già curatore delle prime edizioni complete della Liberata (Tasso 1581a; Tasso 1581b). Mentre Ingegneri – probabilmente responsabile di alcune delle scelte tra le numerose lezioni alternative del codice napoletano (Gigante 2003, pp. 167-174, specie p. 170; Id. 2007, pp. 348-349 e n. 5; Id. 2010, p. XXXV) – esegue una trascrizione in pulito dell’autografo, Tasso continua a lavorare sul poema, correggendo e aggiungendo nuove stanze spesso di natura encomiastica fino al marzo del 1593.

L’ultimo tempo della revisione tassiana ha luogo nel corso della stampa (Tasso 1593b), avviata a Roma presso Guglielmo Facciotti tra il luglio e l’agosto del 1593 e completata entro l’anno (la dedica è del 10 novembre, vd. Gigante 2007, pp. 349-350). Prova che Tasso, nonostante la presenza ingombrante dell’Ingegneri – autore della lettera dedicatoria –, abbia seguito da vicino il processo di stampa è una Errata corrige, conservatasi in una copia seicentesca dell’originale d’autore (a c. 233r del ms. Vat. Lat. 10975 allestito da Marcantonio Foppa, ora in Biblioteca Apostolica Vaticana), affine alla tavola delle Emendationi inclusa nella stampa (Gigante 2003, pp. 190-193). Anche se alcune lezioni divergenti tra gli esemplari della prima edizione possono essere ricondotti a un intervento correttorio d’autore (ivi, pp. 192-193), Tasso rimane comunque scontento per i numerosi errori tipografici (Lettere, ed. Guasti, 1479).

L’edizione moderna più recente del poema, curata da Luigi Bonfigli ma forse non completata prima della sua morte, risale al 1934 e pur fondandosi sulla princeps ne sono stati messi in rilievo più volte i limiti, in vista dei lavori per una nuova edizione critica (vd. Oldcorn 1976; Sensi 2004; Gigante 2005).

Date di elaborazione

1588-1593


Testimoni manoscritti (vedi tutti)
  • MA. 462 • New York, Pierpont Morgan Library
    (cc. 21r; 22r)
  • Barb. lat. 3995 • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana
    (c. 74r)

Prima edizione
  • Tasso 1593b = Torquato Tasso, Di Gerusalemme conquistata del Sig. Torquato Tasso libri XXIIII. All’Ill.mo et Rev.mo Sig.re il Signor Cinthio Aldobrandini Card. di San Giorgio, In Roma, presso a Guglielmo Facciotti, 1593

Edizione di riferimento
  • Tasso 1934 = Torquato Tasso, Gerusalemme conquistata, a cura di Luigi Bonfigli, Bari, G. Laterza e figli, 1934

Bibliografia
  • Poma 1960 = Luigi Poma, Un manoscritto tassiano perduto e ritrovato: il codice Torella, in «Studi tassiani», X, 1960, pp. 11-51
    (p. 35)
  • Oldcorn 1976 = Anthony Oldcorn, The Textual Problems of Tasso’s Gerusalemme conquistata, Ravenna, Longo, 1976
  • Girardi 1985 = Maria Teresa Girardi, Dalla Gerusalemme liberata alla Gerusalemme conquistata, in «Studi tassiani», XXXIII, 1985, pp. 5-68
  • Gigante 1996 = Claudio Gigante, «Vincer pariemi più sé stessa antica»: la Gerusalemme conquistata nel mondo poetico di Torquato Tasso, Napoli, Bibliopolis, 1996
  • Girardi 2002 = Maria Teresa Girardi, Tasso e la nuova Gerusalemme. Studio sulla Conquistata e sul Giudicio, Napoli, Esi, 2002
  • Gigante 2003 = Claudio Gigante, Esperienze di filologia cinquecentesca. Salviati, Mazzoni, Trissino, Costo, Il Bargeo, Tasso, Roma, Salerno Editrice, 2003
    (pp. 158-164; 174-183)
  • Residori 2004 = Matteo Residori, L’idea del poema. Studio sulla Gerusalemme conquistata di Torquato Tasso, Pisa, Scuola Normale Superiore, 2004
  • Sensi 2004 = Claudio Sensi, Per un’edizione critica della Gerusalemme conquistata, in Tasso a Roma. Atti della Giornata di studi (Roma, Biblioteca Casanatense, 24 novembre 1999), a cura di Guido Baldassarri, Modena, Panini, 2004, pp. 85-99
  • Gigante 2005 = Claudio Gigante, Le problème critique de l’édition de la Gerusalemme conquistata, in «Degrés», CXXI-CXXII, 2005, pp. 51-60
  • Gigante 2007 = Claudio Gigante, Tasso, Roma, Salerno, 2007
    (pp. 345-371)
  • Baldassarri 2009 = Guido Baldassarri, Sulla Gerusalemme conquistata, in Ricerche tassiane. Atti del Convegno di Studi Cagliari, 21-22 ottobre 2005, a cura di Roberto Puggioni, Roma, Bulzoni, 2009, pp. 159-172.
  • Gigante 2010 = Claudio Gigante, Premessa; Introduzione; Nota al testo, in Torquato Tasso, Gerusalemme conquistata. Ms. Vind. Lat. 72 della Biblioteca Nazionale di Napoli, edizione critica a cura di Claudio Gigante, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2010, pp. VII-VIII; XI-XXXIII; XXXV-LVIII
  • Tasso 2010 = Torquato Tasso, Gerusalemme conquistata. Ms. Vind. Lat. 72 della Biblioteca Nazionale di Napoli, edizione critica a cura di Claudio Gigante, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2010
  • Ghidini 2019 = Ottavio Ghidini, Tasso tra Liberata e Conquistata: la Bibbia, i Padri, la liturgia, Città di Castello, I libri di Emil, 2019
  • Russo 2022 = Emilio Russo, Torquato Tasso, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento. III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo (con la consulenza paleografica di Antonio Ciaralli), Roma, Salerno, 2022
    (pp. 384-385)
  • Gigante 2023 = Claudio Gigante, La Gerusalemme conquistata e Il mondo creato, in Tasso, a cura di Emilio Russo e Franco Tomasi, Roma, Carocci, 2023, pp. 189-211
    (pp. 189-206)

Risorse correlate
  • 28 lettere di Tasso in cui l'opera è citata
  • 1 opera postillata
    • Giuntina Galvani 1527 = N.A.332, Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale
Edizione del testo in preparazione

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