Lettera n. 532

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Malpiglio, Lorenzo
Data
[1586]
Luogo di partenza
Ferrara
Luogo di arrivo
Ferrara
Lingua
italiano
Incipit
Iersera io scrissi a Vostra Signoria quasi al buio
Regesto

Tasso risponde a una lettera di Lorenzo Malpiglio precisando di non ricordarsi di aver dato alcuna informazione riguardo alla correzione della Gerusalemme liberata, poiché non ha letto che poche parti della stampa, né ha in programma di leggerla integralmente prima di concludere la sua tragedia, Il Re Torrismondo. Manifesta comunque l'intento di rimettere mano all'opera durante la primavera, nel senso di un accrescimento. Tra gli episodi che saranno oggetto di correzione (e saranno di fatto corretti nella Gerusalemme conquistata) segnala quello di Olindo e Sofronia (Tasso, Liberata, II 14-53), come suggerito da Flaminio De Nobili e Pietro Angeli da Barga, e quelli del viaggio sulla nave della Fortuna (Tasso, Liberata, XV) e del sogno di Goffredo (Tasso, Liberata, XIV), da rendere più convenevoli dal punto di vista religioso e più rispettosi della verità storica, anche attraverso l'aiuto di una serie di libri che coglie l'occasione per richiedere al destinatario, poiché Vittorio Baldini non è andato a fargli visita. Prega il Malpiglio di non divulgare le informazioni che per fiducia gli sta confidando, perché non vorrebbe «rimovere il velo dalla scena» come era solito fare «il Duca Guido Baldo» (probabilmente Guidubado II Della Rovere). Parla di alcune faccende che vorrebbe commissionargli e fa particolare riferimento al «negozio de le casse», per cui scriverà al padre Vincenzo Malpiglio (vd. Lettere, ed. Guasti, 533). I libri di cui ha in mente di servirsi per la revisione sono: Giulio Candiotti, Nuovo discorso de l'arme e lacci de' demoni. Ridotto in forma d'arte; Sant'Agostino, De civitate Dei (postillato: Roma, BNCR, 71 1 H 7); San Giovanni, L'Apocalisse; Guglielmo di Tiro, uno o più scritti sullo stato dell'Asia; le «Historie» di «Paulo Emilio» (ancora in relazione allo stato dell'Asia); Vecchio e Nuovo Testamento; Giuseppe Flavio, scritti sulla descrizione della Palestina e sul racconto di miracoli (postillato: Città del Vaticano, BAV, Barb. Cr. Tass. 41); un libro francese consigliatogli da Benedetto Manzoli, di cui non conosce o non ricorda il titolo (per il racconto di profezie «appartenenti a' re di Cipri, e di Gierusalemme, et a l'imperio dei Maccomettani»); San Gregorio Magno, scritti sulla gerarchia angelica (Morales, XXXII 48 e Omelie sui Vangeli, XXXIV 6-7); l'opera di Filone di Alessandria; un commento a L'Apocalisse di San Giovanni; un commento alle Lettere di San Paolo (per l'allegoria, con lo scopo di «armar un misterioso Cavaliero d'arme di luce» e, dunque, «far tutta la favola più reverenda, e più venerabile»). I libri che richiede, invece, sono: Pausania, Periegesi della Grecia; Demostene, Filippiche (postillato: Città del Vaticano, BAV, Barb. Cr. Tass. 9); Alessandro di Afrodisia, Commentario alla 'Metafisica' di Aristotele.

Edizioni
Bibliografia
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, pp. 76-77; 90
Opere citate

Gerusalemme liberata; Il Re Torrismondo; Gerusalemme conquistata

Nomi citati

Scheda di Michela Fantacci | Ultima modifica: 23 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/532