Lettera n. 278

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Grillo, Angelo
Data
17 aprile 1584
Luogo di partenza
Ospedale di Sant'Anna (Ferrara)
Luogo di arrivo
Brescia
Lingua
italiano
Incipit
Io non so se debba cominciar da' cibi del corpo
Regesto

Tasso, grato per i benefici e i favori ricevuti da Angelo Grillo (il quale aveva affidato il poeta alle cure dei confratelli di Ferrara), scrive al benedettino di non sapere se iniziare «da' cibi del corpo, o de l'anima», dalle lodi a lui rivolte o dai consigli, dai doni già ricevuti o da quelli promessi (riferendosi probabilmente alla promessa da parte del Grillo dell'iscrizione all'Ordine per mezzo della lettera graziosa), poiché tutti gli risultano egualmente cari e di grande consolazione e speranza. Il poeta pone però avanti a tutti il dono spirituale, dato che la fede rende con la sua forza presente ciò che è futuro: osservando il comandamento portato a testo («Quaerite primum regnum Dei, et haec omnia adjiecientur vobis») afferma che attenderà solo il dono spirituale, sperando che «tutte le altre cose» gli saranno concesse. Ragionerà con il padre Basilio Zaniboni e rimarrà in attesa delle «lettere graziose» e della venuta in persona del Grillo stesso, il quale ne è il latore. Il poeta con enfasi dichiara quanto gli sarà caro poter discorrere con il destinatario, riguardo la salute della sua anima e riguardo i suoi studi, che Tasso vorrebbe non gli fosse impedito di seguitare: chi in tale questione non gli porge aiuto, afferma l'autore, non lo ama. Esorta il destinatario a indirizzarlo per la buona strada e a vestirsi di tanta umanità quanta è la sua melanconia, affinché egli possa dire «Iugum meum suave est, et onus meum leve» (Matteo 11, 28-30). Invia un sonetto scritto per la congregazione di San Benedetto (Rime, 943, Servi di Cristo, nel suo nome accolti) e chiede di baciare le mani a Diomede Borghesi (amico e collega del poeta in gioventù, schieratosi poi nella polemica tra tassisti e antitassisti tra questi ultimi), domandando di riferire che le sue composizioni sono degne di compassione, dal momento che nascono da un animo turbato e son state divulgate in gran parte contro la volontà dell'autore. Nomina poi i suoi sonetti, dei quali avrebbe voluto fare un volume di suo gusto. Si raccomanda infine al Grillo e a tutta la congregazione.

Testimoni
  • Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 732 = alfa.S.8.13, lettera n. 85, cc. 66r-67v
    Copia.
    Indirizzo presente.
  • Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Raccolta Molza Viti, lettera n. 21, Int. 2 19, c. 16r-v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Fogli con busta, 1 c..
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10976, lettera n. 85, cc. 64v-66r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
Edizioni
Bibliografia
  • Solerti 1895 = Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Milano-Roma, Loescher, 1895, vol. II, p. 204
  • Solerti 1895 = Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Milano-Roma, Loescher, 1895, vol. I, p. 387
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, pp. 140-141, n. 14
  • Russo 2022 = Emilio Russo, Torquato Tasso, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 369-416, p. 384
Nomi citati

Scheda di Carolina Truzzi | Ultima modifica: 04 febbraio 2024
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