Lettera n. 257

Tasso scrive a Maurizio Cataneo di non aver replicato la settimana passata alla sua lettera poiché desiderava allegare la risposta (Rime, 917, Caddi nel volo, come augel da strale) al sonetto del signor Roncioni (Raffaele), ma trattenuto da diverse occupazioni non l'ha ancora stesa. Ringrazia per le raccomandazioni mosse dal cardinale Albani e dall'abate Giambattista Albani al duca di Ferrara Alfonso II d'Este, ma vorrebbe che i suoi protettori si adoperassero per fargli avere udienza presso il duca. Il poeta crede che quest'ultimo non possa negargli la grazia, sia per le tante sventure in cui si è trovato sia per conforto dei danni che ha subito a causa dei ministri di Alfonso II e dei suoi nemici; aspetta dunque di essere perdonato per gli errori commessi oltre misura. Esorta infine il destinatario a porgere i suoi saluti al cardinale Albani, al signor Toso, all'abate Albani e a Raffaele Roncioni, ai sonetti del quale risponderà in seguito.