Lettera n. 1024
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Cataneo, Maurizio
- Data
- 14 settembre 1588
- Luogo di partenza
- Napoli
- Luogo di arrivo
- Roma
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Mi doglio che la mia mala novella sia confirmata da Bergamo
- Regesto
Tasso è dispiaciuto per la conferma della «mala novella» (la morte dell’abate Giovan Battista Albano), per cui è inconsolabile e incapace di essere lui stesso fonte di consolazione. Si dice costretto ad accettare l’incarico a Roma perché altrimenti non potrebbe accettare il servizio presso il cardinale Albano, fratello dell’abate, a cui promette di scrivere la settimana successiva per esprimere le proprie condoglianze. Scrive di essere molto debole e «maninconico» per il sangue che gli è stato tolto. Non ha ricevuto da Roma il denaro sufficiente per far arrivare i propri beni a Napoli. Il Licino ha inviato al Cataneo alcuni libri del Poema eroico, e tuttavia il poeta non li ha ricevuti. Se Bergamo fosse stata in «Cattaro» (Catai?) e il Licino ne fosse stato «il Gran cane» (Gran Khan?), il «negozio» (ossia l’invio dei libri) sarebbe stato concluso, e Tasso crede che se il Cataneo avesse parlato con il cardinale (Scipione Gonzaga), il Licino avrebbe inviato i libri e il denaro.
- Edizioni
-
- Tasso 1617, lettera n. 109, cc. 68v-69r
- Tasso 1852-1855, lettera n. 1024, IV, pp. 105-106
- Opere citate
Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 23 novembre 2022
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1024