Dell’amor vicendevole tra ’l padre e ’l figliuolo

Insieme editoriale: Trattati, discorsi, orazioni

Il discorso si apre con la citazione di un esametro dell’Eneide (I, 646): «Omnis in Ascanio cari stat cura parentis» (‘Tutti i pensieri del padre amorevole si rivolgono ad Ascanio’), dal quale prende avvio la riflessione tassiana.

La discussione e l’esegesi di alcuni altri passi del poema virigiliano, che offrono diversi esempi mirabili di amore tra padre e figlio, portano Tasso a definire l’entità di questo tipo di legame sotto tre aspetti: il primo dimostra l’origine dell’amore tra il padre e il figlio dall’amor proprio; il secondo argomenta che, sebbene l’amore paterno sia maggiore, l’amore filiale lo superi per onorevolezza, perché fondato anche su una libera scelta e non solo sul legame di sangue; il terzo, infine, riconosce come degno di ammirazione l’amore tra un padre e un figlio lontano dagli eccessi delle passioni e governato dalla ragione.

Nella trattazione Tasso accosta agli esempi poetici tratti dai testi classici latini e volgari (in particolare da Virgilio e da Dante) i modelli ricavati dalla storia antica e più recente, sostenendo però la vasta erudizione di matrice letteraria con il ricorso nell’argomentazione ad autorità in campo filosofico (Aristotele, Cicerone e San Tommaso).

Il discorso si chiude con il trasferimento della questione nella diversa dimensione dell’amore reciproco tra Dio e l’uomo, sua creatura: è questo per Tasso l’esempio massimo di amore tra un padre e un figlio in quanto non minacciato dall’odio.

Titoli alternativi
  • Dialogo dell’amor vicendevole tra ’l padre e ’l figliuolo (Tasso 1581c, p. Ll1r)
Storia del testo

Il testo, dedicato a Guido Coccapani e a suo figlio Ercole, viene probabilmente concepito da Tasso nei primi tempi della stagione di prigionia a Sant’Anna. Già nel corso del 1580 il discorso doveva aver preso forma, se in una lettera a Scipione Gonzaga, datata al 2 settembre di quell’anno, Tasso poteva riferirsi ad alcuni scritti destinati al fattore ducale Guido Coccapani (Lettere, ed. Guasti, 135).

Non sono note tracce manoscritte del testo (Minesi 1985, p. 133), ma un termine ante quem per la composizione è costituito dalla prima edizione a stampa del discorso, compreso nella Prima parte delle Rime pubblicata da Aldo Manuzio nella primavera del 1581 (Tasso 1581c). Lo stesso anno il testo è pubblicato a Mantova, da Francesco Osanna (Tasso 1581g).

Date di elaborazione

1580-1581


Prima edizione
  • Tasso 1581c = Torquato Tasso, Rime del Signor Torquato Tasso. Parte prima. Insieme con altri componimenti del medesimo, In Vinegia, [Aldo Manuzio il giovane], 1581
    (pp. Ll1r-17)

Edizione di riferimento
  • Tasso 1875 = Torquato Tasso, Le prose diverse di Torquato Tasso nuovamente raccolte ed emendate da Cesare Guasti, Firenze, Successori Le Monnier, 1875
    (vol. II, pp. 215-226)

Bibliografia
  • Tasso 1581c = Torquato Tasso, Rime del Signor Torquato Tasso. Parte prima. Insieme con altri componimenti del medesimo, In Vinegia, [Aldo Manuzio il giovane], 1581
    (p. Ll1r)
  • Tasso 1581g = Torquato Tasso, Lettera del Signor Torquato Tasso. Nella quale paragona l’Italia alla Francia. All’Ilust. Signor Conte Hercole de’ Contrari, In Mantova, presso Francesco Osanna, 1581
  • Minesi 1985 = Emanuela Minesi, Indagine critico-testuale e bibliografica sulle Prose diverse di T. Tasso. Parte seconda: Le prose di argomento vario, in «Studi tassiani», XXXIII, 1985, pp. 125-142
    (p. 133)

Risorse correlate
Edizione del testo in preparazione

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