De la dignità

Insieme editoriale: Dialoghi filosofici

Il ragionamento tra Agostino Bucci, lettore di metafisica presso lo Studio di Torino, e Antonio Forni, gentiluomo al servizio del duca di Savoia, costituisce il secondo momento della riflessione unitaria su argomenti civili che Tasso svolge tra i dialoghi Della nobiltà, Della dignità e Della precedenza, pensati originariamente in successione. In particolare, il dialogo è concepito da Tasso come continuazione e sviluppo della prima redazione del Forno.

La dignità, appartenente a un ambito che interseca ma non coincide con quello della nobiltà, è definita da Tasso come superiorità riconosciuta tra gli uomini per merito e per onore personali. Essa è distinta in quattro tipologie, a loro volta ripartite tra due campi: ecclesiastica (o sacerdotale) e scolastica nel contesto della vita contemplativa; civile e militare nella sfera della vita attiva. Secondo questa distinzione, la «somma dignità» e la «somma potestà» in ambito terreno sono riconosciute nel papato, in quanto carica non divisibile – salvo che nel caso di uno scisma – e quindi più perfetta. Da ciò deriva che tutte le altre dignità dipendono dal papato, compresa quella imperiale. La superiorità del papa, che come Cristo riunisce la massima dignità regale e quella sacerdotale, è perciò non solo ribadita nella dimensione spirituale, ma anche legittimata nell’ambito del potere temporale. Il papa è dunque a capo della gerarchia ecclesiastica – specchio di quella celeste descritta da Tasso seguendo lo Pseudo-Dionigi Areopagita – e insieme al vertice della gerarchia e delle dignità terrene, le origini delle quali sono indagate nel dialogo con un’ampia digressione storica che combina le fonti classiche con il recupero di passaggi del De civitate Dei di Agostino.

Ultimo argomento sul quale si chiude il dialogo è la questione dei titoli da attribuire alle rispettive dignità, fondamentale nella geometria dei rapporti nella società cinquecentesca e più tardi ripresa da Tasso – sul versante della codificazione della scrittura epistolare – nel primo trattato Del secretario.

Struttura

Dialogo filosofico. Interlocutori: Agostino Bucci, Antonio Forni.

Storia del testo

Una prima redazione del dialogo, non pervenuta, è concepita da Tasso tra il 1579 e il 1580, dopo la stesura del dialogo Della nobiltà (Lettere, ed. Guasti, 154; 155; 162; 169; 170; Raimondi 1958, pp. 8-9; 30). Sulla base dei contenuti del coevo dialogo Della precedenza, poi lasciato da parte per la piega anti-medicea, e del Trattato delle dignità, composto da Tasso proprio per rimediare alla più antica stesura del dialogo omonimo, è stata ipotizzata la fisionomia della versione primitiva del testo, di taglio schiettamente filo-imperiale (vd. Raimondi 1955, pp. 297-311; Gigante 2007, pp. 230-232).

Il lavoro attorno al dialogo riprende a distanza di anni, intorno al giugno del 1585 (Lettere, ed. Guasti, 396), e settembre Tasso compone la dedica all’amico Scipione Gonzaga (ivi, 420; ivi, 564), da poco nominato patriarca di Gerusalemme (ivi, 427). All’altezza del 15 novembre una copia della nuova redazione del dialogo risulta consegnata a Giovan Battista Licino che avrebbe dovuto recapitarla a Gonzaga (ivi, 440; ivi, 442). Nelle settimane successive, Tasso scrive con frequenza a Licino per sollecitare la stampa (ivi, 451; ivi, 498), tuttavia il dialogo non è compreso nella Parte quarta delle Rime e Prose pubblicata nel 1586 (Tasso 1586a).

A partire dal maggio 1586 Tasso richiede indietro a Licino il manoscritto e annuncia l’intenzione di rivedere nuovamente il dialogo, per inserire alcune aggiunte – da spendere anche nell’elogio di amici e protettori – e innestare i frutti di nuove campagne di lettura (ivi, 503; ivi, 514; ivi, 528; ivi, 629; ivi, 637; ivi, 700; Lettere, ed. Solerti, LXVIII).

Nel frattempo, senza che l’autore vi potesse rimettere mano, appare la prima edizione del dialogo, compreso nella Quinta e sesta parte delle Gioie di rime e prose (con dedica del 24 marzo 1587) curata da Licino (Tasso 1587d); stampa che lascia insoddisfatto Tasso, anche in termini economici, come si apprende da una lettera risentita diretta a Scipione Gonzaga (Lettere, ed. Guasti, 790).

Nella primavera del 1587 il manoscritto è restituito all’autore (ivi, 818), che vi inserisce alcune correzioni e lo rimanda a Licino, comunicando poi per lettera ulteriori aggiunte e modifiche da apportare in una futura ristampa (ivi, 825; ivi, 827; ivi, 834; ivi, 837; ivi, 841; ivi, 856; ivi, 857).

Di questa stratificazione di varianti tra il 1585 e il 1587 rimane traccia esclusivamente nel confronto tra la princeps e le successive correzioni affidate ai documenti epistolari, mentre sono dispersi sia il manoscritto della prima redazione sia quello portatore del testo definitivo, di cui Tasso rientra in possesso nell’autunno del 1588 (ivi, 1047; ivi, 1051; e ancora nel 1590, vd. ivi, 1284) e che compare menzionato a metà del XVII secolo in una nota dell’erudito Marcantonio Foppa (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10975, c. 116r; Raimondi 1958, pp. 31-33; 119).

Date di elaborazione

1579-1587


Prima edizione
  • Tasso 1587d = Torquato Tasso, Dialoghi e discorsi del Signor Torquato Tasso sopra diversi soggetti. Di nuovo posti in Luce e da lui riveduti e corretti. Dialogo Della Poesia Toscana. Per ordine alle sue Prose. Quinta Parte, in Torquato Tasso, Gioie di rime e prose del Signor Torquato Tasso. Nuovamente poste in luce per ordine dell’altre sue opere. Quinta e sesta parte, In Venetia, ad istanza di Giulio Vasalini Libraro in Ferrara, 1587
    (cc. 130r-170v)

Edizioni di riferimento
  • Tasso 1958 = Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958
    (vol. II, tomo I, pp. 391-448)
  • Tasso 1998a = Torquato Tasso, Dialoghi, a cura di Giovanni Baffetti, introduzione di Ezio Raimondi, Milano, Rizzoli, 1998
    (vol. I, pp. 447-504)

Bibliografia
  • Tasso 1586a = Torquato Tasso, Delle Rime et Prose del Sig. Torquato Tasso. Parte quarta. Di nuovo posta in luce, con gli Argomenti dell’istesso Autore, In Venetia, appresso Giulio Vasalini, 1586
  • Raimondi 1955 = Ezio Raimondi, Questioni tassiane, in «Studi di filologia italiana», XIII, 1955, pp. 297-318
  • Raimondi 1958 = Ezio Raimondi, Introduzione, in Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958, vol. I
    (pp. 8-9; 30-33; 119)
  • Baldassarri 1991 = Guido Baldassarri, Il trattato tassiano Delle Dignità, in Studi in onore di Bortolo Tommaso Sozzi, a cura di Aldo Agazzi, Bergamo, Centro di Studi tassiani, 1991, pp. 71-113
  • Gigante 2007 = Claudio Gigante, Tasso, Roma, Salerno, 2007
    (pp. 226; 230-232)
  • Motta 2023 = Uberto Motta, I Dialoghi, in Tasso, a cura di Emilio Russo e Franco Tomasi, Roma, Carocci, 2023, pp. 159-187
    (p. 174)

Risorse correlate
Edizione del testo in preparazione

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