Il Ghirlinzone overo l’epitafio

Insieme editoriale: Dialoghi filosofici

La dorsale centrale del dialogo è costituita dall’orazione in morte della duchessa Barbara d’Asburgo, seconda moglie del duca di Ferrara Alfonso II d’Este e sorella dell’imperatore Massimiliano e della duchessa di Mantova Eleonora d’Asburgo – madre del principe Vincenzo Gonzaga – scomparsa il 19 settembre 1572. L’epitaffio viene letto e discusso dal Forestiero Napolitano, maschera dell’autore, con l’artista modenese Orazio Grillenzoni (il Ghirlinzone eponimo del testo).

A prestare l’occasione per l’innesto dell’epicedio nel genere dialogico sono le discussioni tra Tarquinia Molza, Francesco Patrizi e Camillo Coccapani, che aprono il dialogo. Nel corso del dibattito una prima stesura dell’orazione scritta dal Forestiero è rifiutata per l’assenza dell’exordium, ritenuto essenziale per l’iniziale captatio benevolentiae, mentre una seconda versione è criticata per l’inadeguatezza della scelta della lingua volgare per una materia elevata come l’elogio della defunta. Questioni letterarie quindi non inessenziali per lo sviluppo del dialogo e per le stesse posizioni tassiane, che investono le possibilità di raccogliere l’eredità della tradizione greco-latina dell’orazione, anche nella sua declinazione di carattere funebre, e di raggiungere sul versante del volgare le medesime vette di stile grave e magnifico, coniugando lo splendore dell’elocuzione alla veridicità dell’elogio affinché «non solamente le cose grandi si dicessero con ornamento, ma senza menzogna».

L’orazione funebre fittizia inserita nel dialogo si struttura secondo la partizione classica (proemio, laudatio, lamentatio e consolatio) ed è intessuta delle lodi delle virtù della duchessa Barbara – e di riflesso della casa imperiale –, esempio in vita di un eroismo declinato al femminile nell’affrontare la dolorosa malattia e quindi destinata in morte ad avere onori e gloria eterni che risarciscono il consorzio umano della sua perdita.

Struttura

Dialogo filosofico. Interlocutori: Orazio Ghirlinzone (Grillenzoni); Forestiero Napolitano.

Storia del testo

Il dialogo, di natura occasionale, viene composto in tempi brevi tra il maggio e i primi di giugno del 1585. In una lettera indirizzata a Mantova al nipote Antonino Sersale del 6 giugno 1585, infatti, Tasso allega la dedicatoria alla duchessa di Mantova Eleonora d’Asburgo (Lettere, ed. Guasti, 385) e il manoscritto del dialogo, chiedendo di trascrivere entrambi in bella copia (ivi, 384). La stessa richiesta è ribadita in un’altra lettera del 9 giugno, diretta a don Angelo Grillo (ivi, 388).

La diramazione del testo verso la corte mantovana e verso quella imperiale si inquadra nelle pratiche di liberazione da Sant’Anna, orientate a cogliere gli intrecci dinastici tra gli Asburgo, i Gonzaga e gli Este condensati nella figura della duchessa Barbara, per la morte della quale Tasso compose alcune rime (Rime, 749-752; 1220-1221) – a seguito dell’evento nel 1572 e più avanti nel 1585 come preludio al dialogo – e l’Orazione in morte di Barbara d’Austria (vd. Tasso i.c.s.; Olivadese i.c.s.).

Nei mesi successivi Tasso richiede più volte la restituzione del manoscritto per apportare correzioni e aggiunte, scrivendo sia a Marcello Donati – segretario del principe di Mantova Vincenzo Gonzaga – sia a Giovan Battista Licino, senza avere però l’opportunità di rivedere il dialogo prima della stampa (Lettere, ed. Guasti, 431; ivi, 451; ivi, 452, lettera del 21 dicembre 1585).

Il testo, in assenza di manoscritti (Raimondi 1958, pp. 47-48; pp. 160-161), è tramandato dalla prima edizione a stampa (Tasso 1586b), inclusa all’interno della Parte quarta delle Rime e prose curata nel 1586 da Licino e duramente riprovata da Tasso che progettava di rivedere le proprie opere (Lettere, ed. Guasti, 486; ivi, 503).

Date di elaborazione

maggio-giugno 1585


Prima edizione
  • Tasso 1586b = Torquato Tasso, Dialoghi et discorsi del Sig. Torq. Tasso. In diverse materie. Nuovamente posta in luce, in Torquato Tasso, Delle Rime et Prose del Sig. Torquato Tasso. Parte quarta. Di nuovo posta in luce, con gli Argomenti dell’istesso Autore, In Venetia, appresso Giulio Vasalini, 1586
    ( pp. [159]-187)

Edizioni di riferimento
  • Tasso 1958 = Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958
    (vol. II, tomo II, pp. 723-741)
  • Tasso 1998a = Torquato Tasso, Dialoghi, a cura di Giovanni Baffetti, introduzione di Ezio Raimondi, Milano, Rizzoli, 1998
    (vol. II, pp. 787-804)

Bibliografia
  • Raimondi 1958 = Ezio Raimondi, Introduzione, in Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958, vol. I
    (pp. 47-48; 160-161)
  • Prandi 1995 = Stefano Prandi, Torquato Tasso in morte di Barbara d’Austria: mito e falsificazioni, in «Italianistica», XXIV, 1995, pp. 437-452
  • Gigante 2007 = Claudio Gigante, Tasso, Roma, Salerno, 2007
    (pp. 228; 251)
  • Olivadese 2019 = Elisabetta Olivadese, «Nonn dolor ostinato, ma dolor consolato». L'epicedio in Torquato Tasso, in Forme della consolatoria tra Quattro e Cinquecento. Poesia e prosa del lutto tra corte, accademia e sodalitas amicale, a cura di Sabrina Stroppa e Nicole Volta, Lucca, Pacini Fazzi, 2019, pp. 251-275
  • Motta 2023 = Uberto Motta, I Dialoghi, in Tasso, a cura di Emilio Russo e Franco Tomasi, Roma, Carocci, 2023, pp. 159-187
    (p. 180)
  • Olivadese i.c.s. = Elisabetta Olivadese, Introduzione, in Torquato Tasso, Le orazioni di Torquato Tasso. Edizione critica e commentata, a cura di Elisabetta Olivadese, Milano, Bit&s, i.c.s.
  • Tasso i.c.s. = Torquato Tasso, Le orazioni di Torquato Tasso. Edizione critica e commentata, a cura di Elisabetta Olivadese, Milano, Bit&s, i.c.s.

Risorse correlate
Edizione del testo in preparazione

Scheda di Valentina Leone | Cita questa pagina