Il Malpiglio overo de la corte
Insieme editoriale: Dialoghi filosofici
L’occasione del confronto dialogico scaturisce da una sollecitazione di Vincenzo Malpiglio, gentiluomo al servizio del duca di Ferrara Alfonso II d’Este, che manifesta al Forestiero Napolitano – dietro al quale si nasconde Tasso – il desiderio del figlio Giovan Lorenzo di divenire un cortigiano, accostando a quanto appreso sui libri un insegnamento non astratto e anzi avvertito rispetto al variare dei tempi.
La ripresa e la discussione nel dialogo di alcune teorie esposte da Baldassarre Castiglione nel Cortegiano, elogiato per la capacità di tratteggiare un modello atemporale valido per ogni corte, va dunque di pari passo con la consapevolezza – da Tasso maturata sulla propria bruciante esperienza – che una cesura è intervenuta al volgere dell’ultimo quarto del secolo, andando a ridisegnare non tanto il numero, ma la priorità delle virtù cortigiane. Attorno alla questione di come acquistare la benevolenza dei principi e al contempo evitare l’invidia degli altri cortigiani, proposta da Giovan Lorenzo Malpiglio, il Forestiero compone un ritratto del perfetto cortigiano, allenato nell’esercizio del corpo e delle armi, conoscitore di ogni ramo del sapere, virtuoso, pronto a ubbidire agli ordini del principe e a tacere, soprattutto capace di usare la prudenza per nascondere sotto un velo di modestia la propria eccellenza.
Designata «principal virtù delle corti», la prudenza del cortigiano consiste quindi in un programmatico abbassamento delle qualità personali, indispensabile in un tempo nel quale «l’infinger è una delle maggiori virtù». Una dissimulazione della verità che per Tasso deve ispirarsi al comportamento di Socrate e a Giotto, entrambi esempi di «soverchia modestia» nell’eccessivo rimpicciolimento delle loro virtù, e che apre alla possibilità di fingere il vero senza sconfinare nella menzogna. È questo l’artificio nel quale deve eccellere il cortigiano come il poeta, secondo le direttrici di poetica sviluppate da Tasso negli stessi mesi in diversi scritti in difesa della propria libertà artistica.
- Struttura
Dialogo filosofico. Interlocutori: Vincenzo Malpiglio; Giovan Lorenzo Malpiglio; Forestiero Napolitano.
- Storia del testo
Il dialogo rappresenta una risposta in forma meditata e conveniente alla richiesta, avanzata da Curzio Ardizio nel giugno 1584, di comporre delle stanze polemiche contro la corte (Lettere, ed. Guasti, 290; ivi, 291). La composizione deve essere avvenuta dunque nei mesi successivi, se il 1° febbraio 1585 Tasso annunciava a don Angelo Grillo l’invio del dialogo (ivi, 329) e il giorno successivo inviava una copia al principe di Mantova Vincenzo Gonzaga, pregando di leggere l’opera e di rispedire poi indietro la copia (Lettere, ed. Solerti, XXVI). Contestualmente, lo stesso 2 febbraio, Tasso scriveva al segretario del principe Marcello Donati, proponendo alcune varianti su un passo critico del dialogo (Lettere, ed. Guasti, 331, cfr. Russo 2016, p. 196).
L’unico manoscritto contenente il dialogo, sul quale Tasso intendeva ritornare, viene richiesto più volte al principe di Mantova, anche con la mediazione di Angelo Grillo, tra il febbraio e il giugno 1585 (Lettere, ed. Guasti, 339; ivi, 345; ivi, 347; ivi, 354; Solerti 1895, vol. II, CXCI bis, p. 455; ivi, CXCII, p. 210; Lettere, ed. Guasti, 336, ma cfr. la correzione alla data in Solerti 1892, p. 79; Lettere, ed. Guasti, 384).
L’autografo del dialogo, probabilmente tornato nelle mani di Tasso, è oggi disperso (Raimondi 1958, pp. 40-42; 134-135). L'unico testimone del testo è perciò la prima edizione a stampa dell’opera, inserita all’interno della Quinta e sesta parte delle Gioie di rime e prose pubblicata da Vasalini nel 1587, per le cure di Giovan Battista Licino (Tasso 1587d).
- Date di elaborazione
fine 1584-1586
- Prima edizione
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Tasso 1587d
= Torquato Tasso, Dialoghi e discorsi del Signor Torquato Tasso sopra diversi soggetti. Di nuovo posti in Luce e da lui riveduti e corretti. Dialogo Della Poesia Toscana. Per ordine alle sue Prose. Quinta Parte, in Torquato Tasso, Gioie di rime e prose del Signor Torquato Tasso. Nuovamente poste in luce per ordine dell’altre sue opere. Quinta e sesta parte, In Venetia, ad istanza di Giulio Vasalini Libraro in Ferrara, 1587
(cc. 42-54r)
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Tasso 1587d
= Torquato Tasso, Dialoghi e discorsi del Signor Torquato Tasso sopra diversi soggetti. Di nuovo posti in Luce e da lui riveduti e corretti. Dialogo Della Poesia Toscana. Per ordine alle sue Prose. Quinta Parte, in Torquato Tasso, Gioie di rime e prose del Signor Torquato Tasso. Nuovamente poste in luce per ordine dell’altre sue opere. Quinta e sesta parte, In Venetia, ad istanza di Giulio Vasalini Libraro in Ferrara, 1587
- Edizioni di riferimento
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Tasso 1958
= Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958
(vol. II, tomo II, pp. 545-565)
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Tasso 1991
= Torquato Tasso, Dialoghi. Il Messaggiero, Il Padre di famiglia, Il Malpiglio, La Cavaletta, La Molza, a cura di Bruno Basile, Milano, Mursia, 1991
(pp. 159-181)
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Tasso 1998a
= Torquato Tasso, Dialoghi, a cura di Giovanni Baffetti, introduzione di Ezio Raimondi, Milano, Rizzoli, 1998
(vol. II, pp. 599-618)
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Tasso 1958
= Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958
- Bibliografia
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Solerti 1892
= Angelo Solerti, Appendice alle opere in prosa di Torquato Tasso, Firenze, Successori Le Monnier, 1892
(p. 79)
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Solerti 1895
= Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Torino-Roma, Loescher, 1895
(CXCI bis, p. 455; CXCII, p. 210)
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Raimondi 1958
= Ezio Raimondi, Introduzione, in Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958, vol. I
(pp. 40-42; 134-135)
- Cox 1995 = Virginia Cox, Tasso’s Malpiglio overo de la Corte: The Courtier Revisited, in «The Modern Language Review», XC, 4, 1995, pp. 897-918
- Russo 1998a = Emilio Russo, Giotto e l'arte dell'infingere nel Tasso, in «Filologia e Critica», XXIII, 1998, pp. 418-435
- Lucarelli 2004 = Massimo Lucarelli, Il nuovo Libro del Cortegiano: una lettura del Malpiglio di Tasso, in «Studi tassiani», LII, 2004, pp. 9-24
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Gigante 2007
= Claudio Gigante, Tasso, Roma, Salerno, 2007
(pp. 228; 233-234)
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Russo 2016
= Emilio Russo, Per l'epistolario del Tasso (1). Appunti su tradizione e questioni critiche, in Scrivere lettere nel Cinquecento. Corrispondenze in prosa e in versi, a cura di Laura Fortini, Giuseppe Izzi, Concetta Ranieri, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2016, pp. 185-198
(p. 196)
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Girardi 2016
= Maria Teresa Girardi, Le lettere non ‘poetiche’ di Tasso come luogo di riflessione poetica, in Ricerche sulle lettere di Torquato Tasso, a cura di Clizia Carminati ed Emilio Russo, Sarnico, Edizioni Archilet, 2016, pp. 25-43
(pp. 26-27)
- Chiarelli 2017 = Angelo Chiarelli, Una «congregazione di uomini raccolti per onore». Tentativi di aggiornamento della teoria cortigiana nella dialogistica e nella prosa tassiana, in «La Rassegna della letteratura italiana», CXXI, 1, 2017, pp. 34-43
- Quondam 2021 = Amedeo Quondam, «Nato ed allevato in corte»: Torquato Tasso, in «Librosdelacorte», XXII, 1, 2021, pp. 399–423
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Motta 2023
= Uberto Motta, I Dialoghi, in Tasso, a cura di Emilio Russo e Franco Tomasi, Roma, Carocci, 2023, pp. 159-187
(pp. 176-177)
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Solerti 1892
= Angelo Solerti, Appendice alle opere in prosa di Torquato Tasso, Firenze, Successori Le Monnier, 1892
- Risorse correlate
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- 9 lettere di Tasso in cui l'opera è citata