Lettera n. 420

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Gonzaga, Scipione
Data
[1585]
Lingua
italiano
Incipit
La dignità de la città vien dal principe
Regesto

Dedicatoria premessa al dialogo De la Dignità, pubblicato in Gioie di Rime e Prose del sig. Torquato Tasso. Quinta Parte (Venezia, Vasalini Librario, 1586). Ricordando la gloria di Gerusalemme, città dove Cristo morì e che poi fu guidata dal discepolo San Iacopo, si congratula con Scipione Gonzaga della nomina a patriarca di Gerusalemme, ordinata dal papa Sisto V. Presenta la condizione di scissione interna della Chiesa e spera che Gonzaga mostri la sua virtù nel riunificarla. Certo della grande cortesia del patriarca, Tasso gli dedica il «nuovo dialogo de la Dignità» in onore della recente nomina.

Testimoni
  • Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 80, 106r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
    Note: La lettera intitolata dal copista «lettera dedicatoria nel Dialogo della Dignità». Nella stessa carta, in calce alla presente lettera e alla precedente (num. 471) è presente l'annotazione del copista che trascrive le due le lettere: «Le suddette lettere erano scritte in due fogli di carte di buon carattere, ma scorretto, ne ho | potuto sapere se la prima sia alle stampe; et la seconda ho voluto copiare, perchè in alcun luogo era cancellata, che non ho potuto intendere, e forse perchè alle stampe deve essere diversa; oltre che ci è una nota di mano del Tasso, la quale se ben non è di consequenza, nondimeno l'ho indovinata con stupor di molti galantuomini, et la mando a Vostra Signoria, acciò veda il desiderio almeno c'ho di servirla. Nella prima lettera alla parola, Generale, dove ho fatto la stella, c'era di mano del Tasso di sopra | frase da Zoccoli | et nella seconda tutte quelle parole sotto delle quali c'è la linea, sono di mano del Tasso. là dove dice "di San Giacomo il giusto" [sottolineato, n.d.r.], è di mano del Tasso | Nell'aurea catena si legge che tra condotti sul monte fur senza peccato, la onde uno debbe esser il giusto, non si parla la non di quello che fu Vescovo di Gerusalemme, e cognominato il giusto. ma muti come pare a Vostra Signoria Illustrissima | Queste sono le parole indovinate, ma le cancellate non è stato mai possibile l'intenderne sillaba».
Edizioni
Bibliografia
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, pp. 73-74; 102
Opere citate

De la dignità

Nomi citati

Scheda di Elisabetta Olivadese | Ultima modifica: 11 aprile 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/420