Lettera n. 327

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Cataneo, Maurizio
Data
23 gennaio 1585
Luogo di partenza
Ferrara
Luogo di arrivo
Roma
Lingua
italiano
Incipit
S'io non conoscessi la prudenza di Vostra Signoria
Regesto

Come la lettera Giovan Gerolamo Albani (Lettere, ed. Guasti, 326), inviata il medesimo giorno, anche la missiva a Maurizio Cataneo si apre sul «negotio» della libertà del poeta. Tasso si rimette al giudizio dell'amico, ma lo prega di non mancare di sollecitudine verso il cardinale, desiderando di recarsi a Roma, un desiderio nutrito anche quando il poeta credeva di avere «maggiore copia di amici e di padroni», illusione sfumata con l’esperienza. Il fermo proposito di raggiungere Roma, già esposto al Cataneo nella lettera dell’8 gennaio (Lettere, ed. Guasti, 315), viene accompagnato dalla consapevolezza di non sapere più cosa accada nella città e ancora meno nella corte che, per quanto più vicina al Tasso che al Cataneo, nella reclusione appare al poeta lontana. Tasso informa poi l'amico della volontà ormai sfumata di appellarsi al cardinale Ferdinando de' Medici per far divenire il nipote Alessandro Sersali suo paggio, approfittando delle nozze della sorella Leonora de' Medici, sposata al principe di Mantova; l'autore, nonostante fosse rassicurato dall'antico servigio ch'egli stesso ebbe con il cardinale, ha mutato proposito dopo il consiglio da parte del Cataneo di rivolgersi al cardinale Alessandro Farnese, il quale come uomo giudizioso e prudente si può far carico del nipote. Nel seguito della missiva Tasso muove numerose lodi al Farnese, assicurando di essergli grato e obbligato, e puntualizzando infine che se Alessandro non diverrà paggio non sarà certo per mancanza di impegno e volontà da sua parte. La lettera si conclude con la richiesta di saluti all'abate (Giovan Battista Albani) e a Flaminio de' Nobili (filosofo classicista e revisore del poema) e con la puntualizzazione al Cataneo di non poter «essere più suo» se non a Roma.

Testimoni
  • Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 732 = alfa.S.8.13, lettera n. 99, cc. 80v-82v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto, mm 305 x 209.
    Indirizzo presente.
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10976, lettera n. 99, cc. 77v-78v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
Edizioni
Nomi citati

Scheda di Carolina Truzzi | Ultima modifica: 16 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/327