Lettera n. 218

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Tolomei, Lelio
Data
[2 ottobre 1582]
Luogo di partenza
Ospedale di Sant'Anna (Ferrara)
Luogo di arrivo
Siena
Lingua
italiano
Incipit
La famiglia de' Tolomei era prima non sol conosciuta
Regesto

Tasso scrive a Lelio Tolomei, riconoscendo che la famiglia senese gli era già nota e cara non solo per «la fama degli uomini eccellenti che sono nati in essa» ma già per il rapporto tra suo padre Bernardo e il poeta Claudio Tolomei, tra l’altro testimoniato da un sonetto inedito di quest’ultimo (Lascia, Bernardo, la soave lira) e di cui Tasso riporta i primi tre versi. Adesso, il rispetto e l’amore per la famiglia Tolomei non possono che essere accresciuti per via del corrispondente: l’affetto di Lelio per Tasso è tra l'altro ben confermato da Maurizio Cataneo. Il poeta scrive di trovare lodi eccessive in una lettera e in un sonetto inviatigli dal Tolomei e spera che il suo nome sia di buon auspicio per la loro amicizia (con riferimento al trattato ciceroniano Lelius sive De amicitia). Tasso risponde al componimento del corrispondente con un sonetto (Rime, 831, Ergo talora a chi me ‘l diè l’ingegno) dal quale, se non traspare bene il suo ingegno, almeno trapela l’affetto che nutre nei suoi riguardi. Ringrazia Lelio per aver letto un suo sonetto presso l’Accademia dei Filomati, complimentandosi per l’interpretazione che ne ha dato, pur lontana dai suoi propositi originari. Tasso infine ricambia i saluti di Ascanio Piccolomini, arcivescovo di Rodi al quale ocnferma «quella servitù ch'io cominciai in Roma».

Testimoni
  • Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 732 = alfa.S.8.13, lettera n. 59, cc. 50v-51v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Indirizzo presente.
  • Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 644 = alfa.F.4.19
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10976, lettera n. 59, c. 52r-v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10977, lettera n. 29, c. 31rv
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Indirizzo presente.
    Note: Alla c. 31v, a seguire la missiva, si legge il sonetto Ergo talora a chi mel diè l’ingegno, risposta di Torquato Tasso a Lelio Tolomei (Rime 831).
  • Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, MAB 34 (Delta 8 10), lettera n. 25, 468v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
  • Sankt Peterburg, Rossijskaja Akademija Nauk, Institut Istorii, W.E. 23/1, lettera n. 23, c. 214r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Indirizzo presente.
  • Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 62, cc. 86-88
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Indirizzo presente.
    Note: Alla c. 86, «non solo» è aggiunto in interlinea tramite spunta. Dopo la missiva, sul ms. si legge Rime 831, Ergo talora a chi mel diè l’ingegno, sonetto di risposta di Torquato Tasso a Lelio Tolomei.
Edizioni
Bibliografia
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, pp. 49n-50n, 172, 174, 182, 184, 190
Opere citate

Rime. Parte seconda

Nomi citati

Scheda di Martina Caterino | Ultima modifica: 05 febbraio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/218