Lettera n. 195

Tasso invia a Ercole Sole una canzone «quale l’ho scritta la prima volta» e senza conservarne copia alcuna. Dichiara di aver aggiunto «alcuna cosa al concetto» suggeritogli dal corrispondente e relativo al tema del dolore, poiché «non facendosi menzion de l’amore, mi pareva imperfetto». Chiede al Sole di dare il componimento al marchese (intende probabilmente Filippo d'Este) e di pregarlo che a sua volta non si scordi di parlare di un «negozio» non specificato. Tasso vorrebbe inoltre che il marchese sapesse che lui ha intenzione di comporre «una picciola poesia» per ognuno dei principi della casa estense «che son dipinti nel cortile»: vorrebbe quindi che gli fosse inviato l’albero genealogico della famiglia, oltre che «l’Istoria» di Giovan Battista Pigna «ch'è fra gli altri libri miei» (Historia de i Principi d’Este, uscita a Ferrara, presso F. Rossi, 1570 e in seconda edizione a Venezia, presso Valgrisi, 1572). Saluta il corrispondente, augurandosi che solleciti il marchese stesso.