Lettera n. 194

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Leoni, Paolo
Data
[dicembre 1581]
Luogo di partenza
Ferrara
Luogo di arrivo
Ferrara
Lingua
italiano
Incipit
Feci questo sonetto iersera, e quando il cominciai
Regesto

In questa lettera Tasso invia al vescovo di Ferrara, Paolo Leoni, il sonetto Rime, 854, Paolo, qual è virtù che non s'insegni, composto la sera precedente e dedicato al medesimo vescovo. Tasso commenta la scelta del rimante «insegni» (v. 1), fornendoci alcune informazioni preziose sulla genesi del componimento. Inizialmente egli aveva scelto il verbo «comanda», poi però lo ha scartato, ritenendo che «insegni» fosse più idoneo a esprimere il concetto che aveva in mente e anche stilisticamente più dolce («più acconcio a dir quel ch'io voleva, ed anco di migliore e più dolce suono»). La scelta di «insegni» induce Tasso a riflettere sulla possibilità o meno che la virtù si possa insegnare, secondo quanto affermato nel sonetto («qual è virtù che non s'insegni», v. 1): «potrebbe alcun dubitare se sia ben detto che le virtù s'insegnino ne le leggi». Egli si appella dunque all'auctoritas di Virgilio (Eneide, lib. VI, 618-620) e di Orazio (Epistole, lib. I, 2) per sostenere la correttezza del concetto espresso. La citazione di Orazio offre a Tasso l'occasione di ricordare al vescovo che il suo libro delle opere di Orazio è in casa del signor Borso Argenti insieme ad altri suoi volumi; chiede quindi di vedere il fratello di Borso per recuperarli. Nei saluti conclusivi avvisa il vescovo che vorrebbe mutare qualche parola ai vv. 5-8 del sonetto e chiede di salutare a nome suo Sperone Speroni.

Testimoni
  • Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 732 = alfa.S.8.13, lettera n. 45, cc. 39r-40r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto, mm 305 x 209.
    Indirizzo presente.
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10976, lettera n. 45, 42r-43r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
Edizioni
Bibliografia
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, pp. 172, 182
Opere citate

Rime. Parte seconda

Nomi citati

Scheda di Francesco Amendola | Ultima modifica: 05 febbraio 2024
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