Lettera n. 181

Da quando il conte Ercole Tassoni gli fece recapitare una missiva della sorella Cornelia (cfr Lettere, ed. Guasti, 144, 156, 169 e 170), Tasso gli ha scritto così tante lettere da non ricordarne ormai né il numero né i contenuti. Ha invece memoria di aver scritto al cardinale Giovan Gerolamo Albani perché si mobiliti per la sua liberazione dall’ospedale ferrarese di Sant’Anna, così che prima dell’autunno prossimo possa recarsi ai «bagni» (cfr Lettere, ed. Guasti, 170). Il poeta rinnova l’esortazione anche al corrispondente, perché solleciti il duca di Ferrara, Alfonso II d’Este, alla sua scarcerazione, date anche le pessime condizioni di salute in cui si trova. Gli ricorda infine il «negozio de’ privilegi» (di stampa del suo poema) e per «quei in Lucca» (Tasso voleva impedire lo spaccio delle stampe delle sue opere al di fuori degli stati estensi) il Cataneo potrà parlare con Filippo de’ Nobili.