Lettera n. 16

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Este, Leonora d'
Data
[3 settembre 1573]
Luogo di partenza
Casteldurante
Luogo di arrivo
Ferrara
Lingua
italiano
Incipit
Non ho scritto a l'Eccellenza Vostra tanti mesi sono
Regesto

Tasso informa la duchessa Leonora d'Este di non averle scritto negli ultimi mesi per «difetto di soggetto», non per scarsa volontà: coglie quindi l’occasione che gli si è finalmente presentata per farle riverenza. Le invia un sonetto (Rime, 114, Sdegno, debil guerrier, campione audace) e confessa, tra umiltà e topos modestiae, che sicuramente non sarà uno di quei mirabili componimenti che è solita udire: si tratta un testo «povero di arte e di concetti», come il poeta è privo di fortuna. Pur non trattandosi, a suo avviso, di un sonetto pienamente riuscito, Tasso decide comunque di inviarlo per sortire l’effetto desiderato, cioè onorare la duchessa. Perché non si creda che sia «tanto vacuo di pensieri» da poter trovare spazio per un amore, Tasso specifica che il sonetto è genericamente per un «povero amante» che è stato in collera con la sua donna e ora non può che domandarle solo «mercé». Infine, informa la duchessa Leonora che la ripartenza della sorella (la duchessa Lucrezia, con cui Tasso soggiornò a Casteldurante nell'estate 1573) per Ferrara non sarà prima di una quindicina di giorni.

Testimoni
  • Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 84, 11r-v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
    Indirizzo presente.
    Note: In calce alla lettera segue la trascrizione di Rime 114. A c. 111r la lettera è introdotta da diverse annotazioni del copista: «Copie di lettere del Signor Torquato Tasso | Nel di fuori sendo lettera con nitezza. "All'Illistrissima et Eccellentissima Signora e Padrona mia | Osservandissima Madama Leonora | Ferrara" | Nel di dentro da capo. "Illustrissima et Eccellentissima Signora e Padrona mia Osservandissima"».
  • Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 81, 109r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
    Indirizzo presente.
    Note: In calce alla lettera segue la trascrizione di Rime 114. A c. 110r, in calce alla copia di diversi scritti tassiani (cc. 109r-110r), si legge di mano del copista stesso l'annotazione «Tutte le cose contenute in questo foglio ho havute dal signor Alessandro Guerini, e l'ho tratte da gl'originali del Tasso».
  • Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 1, cc. 1-2
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Lettera firmata, indirizzo presente.
    Note: In calce alla lettera segue la trascrizione di Rime 114. Sul margine sinistro della c.2, relativamente al sonetto, si legge una nota: «stampato con molte varietà vol. VI p. 17, ma nella scelta fatta dal Guarini part. 1 pag. 76 è affatto simile al manoscritto fuori del penultimo verso».
Edizioni
Bibliografia
  • Serassi 1790 = Pietrantonio Serassi, Vita di Torquato Tasso, Bergamo, Locatelli, 1790, I, pp. 203-204
  • Solerti 1892 = Angelo Solerti, Appendice alle Opere in prosa di Torquato Tasso, Firenze, Successori Le Monnier, 1892, p. 72
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 176
Opere citate

Rime. Parte prima

Scheda di Martina Caterino | Ultima modifica: 08 febbraio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/16