Lettera n. 1644

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Gonzaga, Scipione
Data
29 ottobre 1587
Luogo di partenza
Fano
Luogo di arrivo
Roma
Lingua
italiano
Incipit
Scrivo a Vostra Signoria da Fano, a' 29 d'ottobre
Explicit
e le ricordo il negotio del Reverendo fra Iacomo Moro. Di Fano il 29 d’ottobre del 1587.
Regesto

In fuga da Mantova verso Roma, Tasso sente il bisogno di ripercorrere con Scipione Gonzaga i passaggi che lo hanno portato ad allontanarsi dalla corte gonzaghesca non appena ripresosi da una malattia, sfruttando la licenza accordatagli dal duca Vincenzo Gonzaga per fare visita a Marco Pio. Appresa a Modena la notizia della partenza del signore di Sassuolo, Tasso decide di procedere più oltre, con il lasciapassare di Ferrante Estense Tassone, governatore di Modena, e del cardinale Enrico Caetani che in occasione del battesimo di Ferdinando, secondogenito del duca, aveva ottenuto da Vincenzo Gonzaga la concessione per Tasso di recarsi a Roma in estate, poi trasformatasi nel soggiorno bergamasco finalizzato alla stampa del Torrismondo. Preoccupato dalle reazioni mantovane, Tasso esprime la volontà di recarsi al santuario di Loreto, anelando di ritrovare la quiete. Il desiderio di non trovare impedimenti nel cammino e il timore di essere tradito lasciano emergere un illuminante confronto tra il mondo cavalleresco, regolato da un equo scontro tra i contendenti, e il tempo attuale dominato dalla violenza e dall’inganno. Nella speranza di passare inosservato per via dell’abito comune, Tasso si duole poi della fortuna che lo divide da Scipione Gonzaga e gli impedisce di vivere in salute nel clima e negli ambienti lombardi. In chiusura si raccomanda al patriarca di Gerusalemme, chiedendo di annunciare al papa Sisto V il suo prossimo arrivo a Roma e di ricordarsi del negozio di fra Giacomo Moro. Nel poscritto aggiunge la richiesta di essere raccomandato anche a Maurizio Cataneo che spera di incontrare presto, essendo stato ospitato a Fano da un fratello del poeta Pietro Gabrielli, anch'egli un tempo sodale dell'Accademia degli Eterei.

Testimoni
  • Mantova, Archivio di Stato di Mantova, Autografi 9, 1215-1272, lettera n. 38, 90r-92v
    Originale, manoscritto autografo.
    Unità di manoscritto composito, 3 cc..
    Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, indirizzo su busta, segni di piegatura, correzioni, segno di sigillo.
    Elementi non verbali: Segni di precedente ordinamento = n: 1339 [c. 91v].
    Note: La lettera, dopo essere stata recapitata a Roma il 7 novembre, viene inviata alla corte di Mantova da Scipione Gonzaga (vd. Solerti 1895, II, pp. 280-281)
  • Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, MMB 823 (Lambda 4 5 1), lettera n. 6, 15r-16v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
Edizioni
Bibliografia
  • Solerti 1895 = Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Milano-Roma, Loescher, 1895, I, pp. 567-570
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 207
  • Gigante 2007 = Claudio Gigante, Tasso, Roma, Salerno, 2007, pp. 44-45
  • Tasso 2020 = Torquato Tasso, Lettere (1587-1589). Edizione critica e commentata del ms. Estense alfa V 7 7, a cura di Emilio Russo, Milano, Bites, 2020, p. 54
  • Russo 2022 = Emilio Russo, Torquato Tasso, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 369-416, p. 382
Nomi citati

Scheda di Valentina Leone | Ultima modifica: 05 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1644