Lettera n. 142

Russo 2022, p. 375: segnalaautografa comparsa all’asta del 2006, un tempo parte della collezione della Hawaian Historical Society ma ancora oggi in mani ignote.

Tasso ripercorre retrospettivamente le vicende avvenute nel 1579 prima del suo imprigionamento nell’Ospedale di Sant’Anna, a partire dal momento in cui aveva deciso di tornare a Ferrara per partecipare al matrimonio tra Margherita Gonzaga e il duca di Ferrara Alfonso II d’Este, su invito del cardinale Giovan Gerolamo Albani. Torquato riconosce le proprie colpe, attribuite a un «soverchio d’ira e d’imaginazione» e anche alla necessità di difendersi, ma si duole dello sdegno con il quale in questi anni di prigionia è stato trattato dal cardinale Luigi d’Este, suo antico protettore. Nonostante si sia raccomandato per questo motivo a Ludovico Gonzaga, duca di Nevers, abbia raccomandato alcune lettere allo stesso Rondinelli e abbia ricevuto le rassicurazioni da parte dell’amico Scipione Gonzaga sul favore ancora vivo della casa gonzaghesca, Tasso – sofferente per l’attesa e il dolore – prega Rondinelli di raccomandarlo ad Anna d'Este, duchessa di Nemours, per consentirgli di prestare servizio ai figli. Nel finale Tasso si dice sicuro che l’autorità di Anna d'Este possa superare anche gli ostacoli frapposti ai suoi progetti dal fratello, il cardinale d’Este, soprattutto per la stima da sempre nutrita per la dignità eroica e donnesca della duchessa.