Lettera n. 1126

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Costantini, Antonio
Data
16 maggio 1589
Luogo di partenza
Roma
Luogo di arrivo
Firenze
Lingua
italiano
Incipit
L’aspettazione de le vostre lettere m’ha trattenuto più lungamente
Regesto

Non potendo dirigersi a Firenze per la difficoltà del viaggio, Tasso spera in un supporto economico del granduca di Toscana, Ferdinando I de' Medici, da impiegare in cure termali e nella pubblicazione delle proprie opere. A riguardo chiede a Costantini di recapitare al granduca una «supplica», affermando che prossimamente invierà anche una canzone per le nozze del nipote Virginio Orsini (Rime, 1446, De le più fresche rose omai la chioma).
Lamenta di non aver ottenuto e di non sperare più né nell'aiuto né in un incontro con il papa Sisto V o con il suo medico.
Informa della visita ricevuta da Gasparro Ruspa per essere pagato della Summa theologicae di San Tommaso d'Aquino, e chiede a Costantini di aiutarlo nel pagamento e contro l'atteggiamento «da Sibilla» di Gasparro Ruspa.
Afferma di aver bisogno delle Opere di Scoto e delle Opere di Galeno, manifestando la propria difficoltà nella scrittura di rime e dialoghi. Chiede conferma della ricezione tramite Ruspa dei due sonetti per le nozze di Ferdinando I de' Medici (Rime, 1436, Prendi, Imeneo, la face, onde risplenda; e Rime, 1437, Signor, la cui fortuna alzò cotanto), di cui il poeta confessa apertamente la somiglianza con i versi pensati per le nozze di Carlo Emanuele I duca di Savoia. Chiede infine di essere raccomandato al granduca di Toscana Ferdinando I de' Medici e a Scipione Ammirato.

Edizioni
Opere citate

Rime. Parte seconda

Nomi citati

Scheda di Elisabetta Olivadese | Ultima modifica: 10 marzo 2023
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1126