Lettera n. 1100
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Pisano, Ottavio
- Data
- [primavera 1589]
- Luogo di partenza
- [Roma]
- Luogo di arrivo
- Napoli
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Mi doglio che Vostra Signoria m'assomigli più tosto il cavallo che il cavaliero
- Regesto
La lettera a Ottavio Pisano, che si intende sin da principio come risposta a un’altra ricevuta dal poeta, si inquadra nella richiesta di supporto che Tasso, da Roma, rivolgeva a Giovanni Antonio Pisano, padre di Ottavio e celebre medico napoletano (vd. Lettere, ed. Guasti, 1031, e vd. più avanti nel minutario estense Lettere, ed. Guasti, 1139). Sul filo di una provocazione forse irrispettosa ricevuta da Ottavio (e in questo senso va anche l’attacco di un'altra lettera datata al 2 febbraio 1589, vd. Lettere, ed. Guasti, 1090: «A le burle non risponde agevolmente chi non vuol burlare il burlatore. A me non concede la mia fortuna di schernire; e l’essere schernito accresce le miserie del misero. Rispondo nondimeno, poichè così vuole Vostra Signoria. Io venni a Napoli con due concetti del suo padre: l’uno, ch’egli fosse gentilissimo cavaliere; l’altro, che in ogni occasione si mostrasse eccellente medico»), Tasso apre con una serie di citazioni petrarchesche, ma si ricollega presto alla necessità di un aiuto, in questo caso di un parere autorevole da conferire ai medici romani, per ottenere delle cure più efficaci (si ricordi Lettere, ed. Guasti, 1097, inviata il 19 febbraio al Costantini, con la richiesta tassiana di essere raccomandato direttamente al medico del pontefice). Proprio in questa lettera, per sollecitare l’intervento di Giovanni Antonio Pisano in un’impresa difficile, si leggono alcune delle espressioni più belle ed efficaci coniate da Tasso per rappresentare la sua malinconia, a partire da quella proliferazione interna e irrefrenabile dei pensieri figurata come un’idra a più teste, terribile come la chimera (§§ 7-9). Anche in ragione di condizioni di salute precarie, Tasso si mostra restio all’ipotesi di un ritorno a Napoli, e al solito contrario a ogni sorta di sistemazione cortigiana (vd. § 12). Per il contesto e per la posizione nel minutario la lettera sembra da ascrivere all’inizio della primavera del 1589, tra marzo e aprile.
- Testimoni
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Napoli, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, XVI.A.32, lettera n. 1, cc. 3r-4v
Originale, manoscritto autografo.Unità di manoscritto composito, 2 cc..Lettera firmata, firma autografa.
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Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 379b = alfa.V.7.7, lettera n. 65, 107r-108v
Minuta, manoscritto autografo.Unità di manoscritto composito, 2 cc..Indirizzo presente.
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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10976, lettera n. 205, cc. 171v-172v
Copia, manoscritto di altra mano.Unità di manoscritto composito.
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Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 760 = alfa.T.5.23, lettera n. 62, 54v-55v
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto.
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Napoli, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, XVI.A.32, lettera n. 1, cc. 3r-4v
- Edizioni
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- Tasso 1735-1742, lettera n. 146, X, pp. 343-344
- Tasso 1852-1855, lettera n. 1100, IV, pp. 171-172
- Tasso 2020, lettera n. 65, pp. 176-177
- Bibliografia
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- Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 200
- Poma 1960 = Luigi Poma, Un manoscritto tassiano perduto e ritrovato: il codice Torella, in «Studi tassiani», XI, 1960, pp. 11-51
- Tasso 2020 = Torquato Tasso, Lettere (1587-1589). Edizione critica e commentata del ms. Estense alfa V 7 7, a cura di Emilio Russo, Milano, Bites, 2020, pp. 176-177
- Russo 2022 = Emilio Russo, Torquato Tasso, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 369-416, pp. 383-884
Scheda di Emilio Russo | Ultima modifica: 14 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1100