La sezione Lettere
Disteso nell’arco di quasi un trentennio, dalla metà degli anni Sessanta alla morte nel 1595, il corpus delle lettere di Tasso raccoglie circa millesettecento testi, consegnando uno degli epistolari più ricchi e rappresentativi della stagione rinascimentale nella sua punta estrema. Questo perché le lettere tassiane non solo documentano lo sviluppo dei progetti letterari e la costante ricerca di libri, restituendo per scorci la nascita di alcuni capolavori e la stratificazione di interessi culturali, ma perché intercettano le tensioni di un’epoca, dando voce alle rivendicazioni di un pieno riconoscimento della propria eccezionalità come poeta e dell’alto valore della poesia, fino a diventare per Tasso una dimensione che coincide con l’esistenza. Così, in una lettera tarda all’amico Angelo Grillo e segnato dalla malattia, Tasso confessa che «di scrivere sono assai più sicuro che di vivere», riconoscendo nella scrittura – e segnatamente nella scrittura epistolare – l’unico dato certo di sopravvivenza dinanzi a un orizzonte instabile.
All’interno di questo insieme, le lettere tassiane si distribuiscono in modo disomogeneo. Poco documentati sono gli anni giovanili e un lungo periodo della stagione ferrarese, nella quale sono dominanti le lettere relative alla revisione della Gerusalemme liberata, più tardi pubblicate sotto il titolo di Lettere poetiche. Le testimonianze si addensano invece negli anni della reclusione ferrarese, durante i quali la scrittura epistolare diventa tramite della voce del poeta fuori dalle stanze del Sant’Anna, intrecciandosi alle pratiche per la liberazione e a estesi omaggi encomiastici che annodano intimamente i percorsi di lettere, rime e opere. È nella stagione appena successiva che prendono vita i primi tentativi di raccolta di una silloge d’autore, da Tasso progettati in parte in via autonoma – ne è prova il minutario conservato a Modena (Russo 2020) –, in parte sollecitando i propri corrispondenti e procurando di avere le lettere «da molte bande», ma mai realizzati. In parallelo, fioriscono le prime iniziative editoriali di lettere tassiane con la pubblicazione nel 1587 delle Lettere poetiche e nel 1588 di due volumi di Lettere familiari, curati da Giovan Battista Licino senza l’approvazione dell’autore. Le lettere dell’ultima stagione, altrettanto consistenti, sono invece trasmesse in maggior parte da due raccolte postume, curate da Giulio Segni e da Antonio Costantini – amico stretto di Tasso –, pubblicate nel 1616 e nel 1617.
Sparse tra manoscritti e stampe, le lettere di Tasso vengono per la prima volta raccolte tutte insieme e ordinate cronologicamente solo nell’Ottocento da Cesare Guasti, che pubblica la prima edizione complessiva dell’epistolario tassiano (Tasso 1852-1855). Questo imponente lavoro, ancora oggi imprescindibile per leggere le lettere del poeta, è stato poi integrato dai ritrovamenti di altre missive tassiane da parte principalmente di Angelo Solerti (che ha fornito anche un corpus di lettere dirette a Tasso o che lo riguardano) e Gianvito Resta, a cui si deve, inoltre, lo studio critico più importante sulla tradizione delle lettere tassiane (Resta 1957). Più di recente le ricerche di Emilio Russo hanno consentito di riscoprire diverse lettere autografe, incoraggiando nuove campagne di studio per l’identificazione di altre tessere dell’epistolario note solo da fonti indirette. Sulla scorta di questi lavori Emilio Russo ha dato avvio al progetto di una nuova edizione dell’epistolario tassiano, con l’obiettivo di correggere l’ordine cronologico e il testo delle lettere sulla base dei documenti recuperati.
Il censimento delle lettere tassiane e dei loro testimoni, manoscritti e a stampa, trova così in questo portale un utile strumento di riordino, che consente di apprezzare la tradizione diversificata di ogni singolo testo: a fronte del vasto corpus, infatti, si conservano gli originali di poco più di duecento lettere, mentre la maggior parte sono tràdite da manoscritti secenteschi oppure giunte fino a noi solo nella loro versione a stampa. Poter disporre di un corpus riordinato criticamente e, per ogni lettera, di una presentazione chiara della tradizione, consente di ripercorrere le vicende biografiche del poeta, di ricostruire le sue reti e i suoi rapporti con gli esponenti più o meno noti del suo tempo; ma soprattutto offre la possibilità di assaporare quell’intreccio tra scrittura e vita, tra revisione delle opere e letture sui tanti volumi richiesti, tra elaborazione di progetti letterari e obiettivi encomiastici che caratterizzano il percorso letterario di Tasso.
Data aggiornamento: 20 gennaio 2024