Lettera n. 843

Tasso condivide con Giovanni Battista Licino una sua fantasia: non appena sarà arrivata la notizia della partenza per Innsbruck di Vincenzo Gonzaga (vd. Lettere, ed. Guasti, 842), il destinatario andrà a prenderlo a Mantova con la carrozza di Enea Tasso per condurlo a Bergamo, oppure, come si deduce dal testo lacunoso, gli fornirà i mezzi necessari per raggiungere autonomamente quella città. Esprime la propria disposizione emotiva rispetto alla partenza del duca ricorrendo a una citazione virgiliana adattata al contesto (Eneide, IV 419-420). Annuncia, poi, l'intenzione di dedicarsi alla correzione delle sue opere: crede di portarla a termine, con l'eccezione della Gerusalemme liberata, entro un mese. Manda i suoi saluti ai «Tassi» (Enea Tasso, Ercole Tasso e Cristoforo Tasso).