Lettera n. 735

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Cataneo, Maurizio
Data
[gennaio 1587]
Luogo di partenza
Mantova
Luogo di arrivo
Roma
Lingua
italiano
Incipit
Ne l'ultima lettera ch'io scrissi a Vostra Signoria
Regesto

Tasso ammette di non aver risposto, nell'ultima lettera (Lettere,ed. Guasti, 733), in modo esauriente al suo corrispondente, e di rimediare con la presente. Dichiara di desiderare sopra ad ogni altra cosa di poter lavorare al suo poema (Gerusalemme liberata), al fine di accrescerlo e correggerlo, ma di essere ostacolato da molti impedimenti in questo suo intento. A tal proposito, Tasso si dice particolarmente infastidito dal fatto che gli vengano chieste in continuazione nuove composizioni d'occasione e afferma che gli sarebbe utile aver un servitore che faccia da intermediario tra lui e il mondo esterno e che, in particolare, legga e filtri la sua corrispondenza. Si rallegra, infine, della fortuna di un suo sonetto (Rime, 1324, Questo vittorioso e santo Segno), che non ha però ottenuto l'effetto sperato su Febo Bonnà; rende noto il fatto di essersi ispirato a Lucrezio per la composizione del testo. Passa poi a parlare di Giovanni Battista Licino, che potrebbe aiutarlo nel negozio delle stampe, ma di cui non conosce il volere. Chiude con i saluti al cardinale Giovan Gerolamo Albani e a Giovan Battista Albani, patriarca di Alessandria.

Edizioni
Opere citate

Gerusalemme liberata

Nomi citati

Scheda di Valeria Di Iasio | Ultima modifica: 10 febbraio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/735