Lettera n. 65 | Torquato Tasso

Lingua: italiano
Incipit: Parlando a lo Sperone, desidero che gli diciate ch'io m'induco a rimover
Regesto: Tasso scrive allo Scalabrino di informare Sperone Speroni del taglio che vorrebbe operare circa l’episodio di Sofronia (Tasso, Liberata, II), non perché ritenga più importante l’opinione dello Speroni rispetto a quella del corrispondente stesso (che aveva accettato l’episodio), quanto per non dare adito ai «frati» di sollevare polemiche e «proibire il libro» (cfr Lettere, ed. Guasti, 70). Come spiega più esplicitamente, Tasso si preoccupa dei «soverchi amori» che potrebbero essergli rimproverati e della diffusione a Roma delle «difficoltà» mossegli da Silvio Antoniano, e vuole che Scipione Gonzaga ne venga avvertito. Scrive allo Scalabrino di avvertirne anche Scipione Gonzaga. Tasso chiede inoltre allo Scalabrino di giustificare, «a chi ve ne dimanda», la mancata stampa (forse intende del suo poema) con «l’impedimento della peste». Infine, il poeta scrive di attendere l’opinione di Speroni circa «l’imagine del tempio» e un suo consiglio sull’«episodio d’Antiochia» che Tasso vorrebbe nel secondo canto della sua Gerusalemme Liberata.

Testimoni

Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 63, 85r-v
Copia, manoscritto di altra mano.

Unità di manoscritto composito.

Indirizzo presente.
Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 12, cc. 20-21
Copia, manoscritto di altra mano.

Manoscritto.

Lettera firmata, indirizzo presente.

Note: Alla c. 21, «all’atto della stampa» è sottolineato in rosso.
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. XI, 31 (6845), lettera n. 3, 148-149
Copia, manoscritto di altra mano.

Manoscritto.

Edizioni

Bibliografia

Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 206

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