Lettera n. 609
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Grillo, Angelo
- Data
- [agosto 1586]
- Luogo di partenza
- Mantova
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Rispondo a le due lettere di Vostra Paternità con una sola
- Regesto
Con la presente Tasso risponde a due lettere di Angelo Grillo. Nella prima parte utilizza un tono più diretto, quasi stizzito, evidenziando le mancanze del destinatario: non ha esaudito, infatti, le sue richieste per ottenere la libertà; non è riuscito con l’aiuto dei parenti ad avere l’appoggio dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo. Di conseguenza non ha intenzione né di ringraziare né di pregare il suo corrispondente; aggiunge che potrebbe anche imparare un’arte che non gli appartiene, quella della dissimulazione, se reputata come unica soluzione. All’argomento della seconda lettera, dove Grillo si offre di esaudire il suo desiderio, decide di rispondere altrettanto schiettamente: Tasso vorrebbe poter vivere in pace, senza fare null’altro se non ciò che ama. Per poter realizzare un simile desiderio, tuttavia, è necessaria una pluralità di cose di cui è privo.
Scrive volentieri un sonetto per il padre abate, meritandolo e volendolo compiacere. Allo stesso modo né scriverà anche uno per Stefano Grillo insieme alla risposta alle opposizioni. Rimanda, tuttavia, perché non vuole affaticarsi ed è troppo turbato nell’animo. Non risponde in questo momento a Paolo Grillo, ma non dimentica la gratitudine. Aspetta, inoltre, una risposta da Antonio Costantini che dovrebbe inviargli anche trenta scudi: se Angelo Grillo riuscisse a sollecitare tale risposta esaudirebbe uno dei suoi desideri, che non sono tutti di natura pecuniaria. Confida nella richiesta di grazia al duca Alfonso II d’Este.
- Edizioni
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- Tasso 1616, lettera n. 227, pp. 288-289
- Tasso 1852-1855, lettera n. 609, III, pp. 11-12
Scheda di Giorgia Gallucci | Ultima modifica: 03 gennaio 2024
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